Il cessate il fuoco inizierà lunedì prossimo. Il Segretario Usa Kerry ha detto che la “base dell’accordo” è nel divieto imposto al presidente siriano al-Asad di bombardare i civili. Ma ha avvertito anche i gruppi dell’opposizione: “prendete le distanze da al-Qa’eda e Stato Islamico”
della redazione
Roma, 10 settembre 2016, Nena News – Gli Stati Uniti e la Russia hanno raggiunto un’intesa sulla Siria per un cessate il fuoco che possa portare il Paese arabo ad una transizione politica. Ad annunciarlo alla stampa a notte fonda è stato il Segretario di Stato Usa John Kerry insieme al suo pari russo Serghiei Lavrov a termine di oltre 13 ore di negoziati a Ginevra. “Oggi – ha detto l’alto diplomatico Usa – annunciamo un accordo che crediamo potrà rimanere, ma questo dipende dalle scelte delle persone”. Secondo Kerry, “la base dell’accordo” è nel divieto imposto al presidente siriano Bashar al-Asad di attaccare con i suoi caccia militari l’opposizione. Sono proprio i jet di Damasco, per il Segretario di Stato Usa, la “causa principale di vittime civili e del flusso di migranti”. “Tale provvedimento – ha infatti aggiunto – dovrebbe porre fine alle bombe al barile di al-Asad, alla fine dell’indiscriminato bombardamento dei quartieri [dove abitano i] civili”.
La tregua entrerà in vigore dal tramonto di lunedì prossimo, il primo giorno della festa islamica dell’Eid al-Adha e, se dovesse essere rispetta per 7 giorni, porterà ad una collaborazione militare tra Washington e Mosca contro i qa’edisti del Fronte an-Nusra e l’autoproclamato Stato Islamico (Is). “Prendere di mira al-Qa’eda non è una concessione a nessuno” – ha spiegato Kerry – È fondamentalmente interesse degli Stati Uniti colpirla perché è un’organizzazione che sta pianificando sia dentro che fuori la Siria attacchi diretti contro gli Usa”.
L’intesa, in definitiva, si basa sulla capacità di persuasione che i russi e gli americani avranno sui loro alleati. Se Mosca, infatti, dovrà fermare al-Asad a colpire l’opposizione e i civili, Kerry ha anche avvertito i ribelli “moderati” che “se vogliono continuare ad essere una opposizione legittima, devono prendere le distanze in ogni modo possibile da an-Nusra e Da’esh [altro acronimo per Is, ndr]”. Il cessate il fuoco prevede il ritiro delle forze armate siriane e alleate dalle principali vie di rifornimento nei pressi di Aleppo permettendo così agli aiuti umanitari di raggiungere le comunità assediate.
Soddisfazione per l’accordo raggiunto è stata espressa dall’inviato speciale dell’Onu Staffan de Mistura. “L’Onu – si legge in una nota – spera che la volontà politica alla base di questa intesa sia duratura”.
E se in Siria si fanno timidi progressi, in Iraq si continua a morire. Ieri, in tarda serata, due autobombe sono esplose nella zona centrale di Baghdad uccidendo 10 persone e ferendone 28. Teatro della strage è stato un centro commerciale rimasto aperto fino a tardi in occasione della settimana della festa sacra dell’Eid al-Adha. Al momento nessun gruppo ha rivendicato l’attentato. Tuttavia, viste le modalità e i precedenti, è molto probabile che a realizzarlo sia stato lo Stato Islamico. Nena News