Tensione con il Marocco che decide di non partecipare dopo il coinvolgimento della delegazione del Sahara Occidentale e la decisione di mantenerne il seggio all’interno dell’organizzazione
di Daniela Minieri
Roma, 26 novembre 2016, Nena News – Si è concluso mercoledì sera il quarto vertice arabo-africano tenutosi a Malabo, capitale della Guinea Equatoriale, incontro tra i membri di un solido partenariato che celebrerà il prossimo anno il suo 40°anniversario. In quest’occasione, i leader africani e arabi hanno discusso su come sfruttare al meglio i reciproci punti di forza.
Obiettivo ultimo è il rafforzamento della cooperazione economica in modo da renderla il più possibile conforme alle aspettative di sviluppo socio-economico di ogni paese, sulla base dei principi di uguaglianza, di rispetto e mutui interessi. Sul tavolo del vertice anche i temi del terrorismo deflagrante nelle due regioni, delle violenze diffuse, dell’elevato tasso di disoccupazione giovanile, e dell’insicurezza alimentare.
Tuttavia, al primo posto dell’agenda di questo quarto incontro arabo-africano, spiccavano due questioni ad alta tensione. Il presidente della Commissione dell’Unione africana (AUC), H.E. Dr. Nkosazana Dlamini-Zuma, ha infatti sollecitato gli stati africani e arabi a lavorare congiuntamente verso la risoluzione di due questioni pendenti di autodeterminazione, vale a dire la questione palestinese e la questione sahrawi, i «palestinesi del Magreb».
Déjà-vu: l’insistenza dell’Unione Africana di coinvolgere nel dibattito una delegazione della Repubblica Araba Sahrawi Democratica ha irritato la delegazione marocchina, che dopo aver tentato di escludere la RASD dai lavori del vertice, ha scelto di non parteciparvi. A sostegno del Regno del Marocco, sette delegazioni hanno rifiutato di partecipare al summit, ossia il Bahrain, l’Arabia Saudita, lo Yemen, il Qatar, la Somalia, l’Oman e gli Emirati Arabi Uniti.
Il ritiro della delegazione marocchina avviene dopo il tour africano compiuto da Mohamed VI in vista del suo ritorno all’Unione Africana. Contrariamente a quanto auspicato, i tentativi di boicottaggio del Regno non sono riusciti ad intaccare la coesione e la ferma volontà di cooperazione che ha contraddistinto questo 4° vertice arabo-africano, dimostrando che il continente africano resta unito difronte ad ogni tentativo esogeno di destabilizzazione politica e istituzionale.
Il Marocco si è così visto infliggere una sentenza risoluta a Malabo: ad essere preservato è e sarà il seggio della RASD. Un messaggio politico forte e chiaro che rinnova il sostegno africano e arabo alla causa sahrawi. Tra contestazioni e obiezioni, il 4° Africa-Arab World Summit è stato coronato dalla Dichiarazione di Malabo che pone l’accento sulla necessità di riaffermare e rinforzare i legami esistenti tra i paesi africani e il mondo arabo in vista dei cambiamenti e delle sfide poste dalla storia attuale; dalla Dichiarazione sulla Palestina e dall’Africa-Arab Cooperation Action Plan 2017-2021.
Ma si è concluso anche con una certezza e una speranza per il popolo sahrawi: nessun tentativo di pressione indurrà “la sua famiglia naturale” a rinnegarlo. Nena News