L’esplosione è avvenuta ieri in un’area affollata. La Turchia accusa le forze curde Ypg che, a loro volta, denunciano: “E’ l’occupazione turca che ha aperto le porte a fazioni terroristiche”
della redazione
Roma, 29 aprile 2020, Nena News – Almeno una 40ina di persone uccise, 47 i feriti. E’ il bilancio (parziale) dell’attacco terroristico avvenuto ieri pomeriggio vicino ad un mercato nella città siriana di Afrin (nord della Siria). Una telecamera ha ripreso quanto accaduto: un camion avanza in una strada affollata quando ad un certo punto esplode. Un’enorme palla di fuoco avvolge lo schermo, seguono poi le immagini di devastazione e morte. Nessun gruppo ha finora rivendicato l’attacco, ma Ankara ha già attribuito le responsabilità dell’attentato ai curdi Ypg, organizzazione terroristica per la Turchia. Secondo il governatore della provincia turca di Hatay, un sospetto sarebbe già stato arrestato. L’uomo, sostiene il governatore, avrebbe abbandonato il camion che guidava poco prima dell’esplosione. Una versione però che non convince: nel video, infatti, il camion continua a muoversi. Ciò porta a pensare che l’uomo di cui parla la Turchia o non è l’autista-attentatore o che il presunto sospetto aveva un complice.
I media siriani filogovernativi riferiscono che nell’attacco sarebbero morti anche diversi “terroristi” sostenuti dai turchi. I gruppi islamisti occupano Afrin (città a maggioranza curda) da quando la Turchia ha lanciato la sua offensiva “Ramo d’Ulivo” nel 2018 con l’obiettivo di rimuovere la presenza curda. Afrin è uno dei tre cantoni dell’area della Siria chiamata dai curdi Rojava (corrispondente a gran parte del nord del Paese).
Chiamati in causa, i curdi hanno respinto le accuse turche. Dopo aver condannato l’attentato, il Consiglio democratico siriano (Sdc) ha infatti sottolineato come l’occupazione turca del cantone di Afrin si regga su fazioni che adottano “una ideologia terroristica” e ne ha chiesto pertanto la fine alla comunità internazionale. Nena News