Arrivato lunedì a Teheran il primo treno carico di merci cinesi lungo l’antica strada transasiatica. Ora i due paesi pensano a estendere la ferrovia fino all’Europa
di Giorgia Grifoni
Roma, 16 febbraio 2016, Nena News – Quasi 10mila chilometri in due settimane: il record assoluto che la Via della Seta ricordi negli ultimi venti secoli. A realizzarlo, è stato ieri un convoglio merci proveniente dalla provincia cinese di Zhejiang e arrivato allo scalo ferroviario di Teheran dopo esattamente 14 giorni: un viaggio che, stando a quanto dichiarato dal capo delle ferrovie iraniane Mohsen Pourseyed Aqayi “non ha precedenti”. Il convoglio, costituito da 32 container, ci ha messo trenta giorni di meno rispetto alla tradizionale via commerciale usata da Pechino per gli scambi con Teheran durante gli anni delle sanzioni internazionali, ovvero la navigazione dal porto di Shangai a quello iraniano di Bandar Abbas. Per ora, ha fatto sapere Aqayi, si tratterà di un convoglio mensile, la cui frequenza verrà aumentata qualora ce ne fosse bisogno.
L’Iran rientra quindi trionfante nello scacchiere dei commerci internazionali e lo fa con un tocco di classe: proponendosi di ricoprire quel ruolo centrale nell’antica via carovaniera che un tempo univa l’Europa all’Estremo Oriente, migliaia di chilometri di reti viarie, fluviali e marittime che sfilavano dall’Impero Cinese a quello Romano. Le dinastie persiane, che si trovavano al centro del tragitto, ne hanno sempre tratto profitto. E ora l’Iran mira a ritornare al suo posto: “La rinascita della Via della Seta – ha continuato Aqayi, durante la cerimonia alla stazione cui hanno partecipato anche gli ambasciatori di Turkmenistan e Cina – è di fondamentale importanza per i paesi lungo il suo percorso”.
Ma c’è di più nei pensieri degli iraniani. “La ferrovia – ha aggiunto – non si fermerà a Teheran: in futuro abbiamo intenzione di estenderla fino in Europa”. Una mossa che permetterebbe alla Repubblica islamica di usufruire di consistenti ricavi dal passaggio dei treni dalla Cina all’Europa, ma anche di potenziare i futuri scambi con il Vecchio Continente. Secondo quanto rivelato dal quotidiano Bloomberg, infatti, il primo carico di petrolio dalla fine delle sanzioni sarebbe già partito alla volta dell’Europa domenica scorsa. Il container sarebbe stato noleggiato dalla compagnia francese Total e il greggio sarebbe stato caricato nel porto di Kharg, nell’omonima isola di fronte alla città portuale di Bushehr.
Lo ha annunciato un funzionario del ministero del petrolio iraniano, aggiungendo che altre navi – cargo, noleggiate dalle aziende cinesi, spagnole e russe, sarebbero arrivate nella notte tra domenica e lunedì. Secondo quanto rivelato dal quotidiano economico statunitense, i contratti di fornitura sono stati firmati finora, oltre che con Total, anche con la Hellenic Petroleum SA della Grecia. L’obiettivo iniziale di Teheran sarebbe quello di incrementare la produzione e portare le esportazioni a un milione di barili al giorno quest’anno. Secondo quanto dichiarato da Rokneddin Javadi, amministratore delegato di National Iranian Oil Co., l’Iran sta progettando tre spedizioni iniziali verso l’Europa per un totale di 4 milioni di barili di petrolio, di cui 2 destinati alla francese Total e il resto alla spagnola Compania Espanola de Petroleos e alla russa Lukoil.
A monte sta il grande progetto cinese della “Nuova via della Seta”, un’iniziativa del presidente Xi Jinping che mira ad aumentare gli scambi tra Asia, Europa e Africa utilizzando direttrici terrestri e marittime già parzialmente esistenti, potenziandone le infrastrutture di trasporto e logistica con nuovi gasdotti in Asia centrale e nuovi porti in acque profonde dell’Asia del Sud. La famigerata “sete di energia” di Pechino, prima di concretizzarsi in questo progetto, è stata già parzialmente calmata dalla Repubblica islamica: il mese scorso, nella prima visita ufficiale a Teheran dal sollevamento delle sanzioni, il capo di stato cinese e il suo omologo iraniano Hassan Rohani hanno concordato di costruire legami economici per un valore di 600 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. Il prossimo passo, per entrambi, sarà un treno verso l’Europa. Nena News
Giorgia Grifoni è su Twitter: @gitabb
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Vista questa “altra” via della seta? Una grande opera come si deve http://www.webuildvalue.com/it/atlante/la-nuova-via-della-seta.html