Oggi il consueto appuntamento del sabato con le notizie dall’Africa ci porta in Malawi, Angola e Mali
di Federica Iezzi
Malawi
Il Malawi è il capofila di un programma pilota di vaccinazione contro la malaria indirizzato ai bambini, nel tentativo di prevenire la malattia che uccide in Africa ogni anno centinaia di migliaia di persone.
Il vaccino RTS,S è attualmente il primo a fornire una protezione parziale contro la malaria.
Dopo oltre tre decenni di sviluppo e quasi 1 miliardo di dollari in investimenti, il vaccino all’avanguardia è stato lanciato nella capitale malawiana Lilongwe, che verrà seguita a ruota da Kenya e Ghana nelle prossime settimane.
I destinatari saranno bambini tra i 5 mesi e i 2 anni e, secondo le aspettative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il vaccino raggiungerà circa 360.000 bambini all’anno fino alla fine del 2022 in tutti e tre i Paesi.
Il Malawi, il Kenya e il Ghana sono stati selezionati per l’introduzione del progetto pilota a causa dell’elevato numero di casi di malaria registrati.
In una sperimentazione clinica, i bambini che hanno ricevuto dosi del vaccino RTS,S hanno avuto una minore probabilità di sviluppare l’infezione.
Mali
Il presidente maliano, Ibrahim Boubacar Keita, ha nominato come nuovo primo ministro, il quarantunenne ex ministro delle finanze, Boubou Cisse. La nomina è avvenuta pochi giorni dopo la dimissione dei rappresentanti del governo, durante azioni reiterate di violenza che hanno investito il Paese dell’Africa occidentale.
Cisse non appartiene a nessun partito politico ed è stato ministro delle finanze del Paese per tre anni sotto il precedente governo. La sua nomina è avvenuta dopo consultazioni con vari attori della società civile, leader dell’opposizione e membri del partito al potere
L’ex primo ministro del Mali, Soumeylou Boubeye Maiga, e il suo governo si sono dimessi la scorsa settimana, dopo lo scioccante massacro di quasi 160 pastori della comunità Fulani.
Le dimissioni si sono verificate tra le pesanti critiche secondo cui Maiga non sarebbe riuscito a gestire il peggioramento della situazione legata alla sicurezza del Paese.
Sia il Mali che il vicino Burkina Faso sono stati colpiti da un picco nelle ostilità, accresciuto dai gruppi armati fondamentalisti islamici, che cercano di estendere la loro influenza sul Sahel, regione arida tra il deserto del Sahara settentrionale e le savane meridionali.
Il Mali è in stato di tumulto da quando l’etnia Tuareg ha assunto il controllo della metà del Paese nel 2012, spingendo i francesi ad intervenire.
Angola
Le elezioni amministrative in Angola sono previste per la prima volta nel 2021, un passo importante verso la democrazia. Il decentramento appare una soluzione plausibile che potrebbe rispondere ad alcuni gravi problemi locali.
Illuminazione pubblica, servizi igienici di base, energia, acqua potabile e gestione dei rifiuti: i temi principali.
In un Paese in transizione, la responsabilità e una migliore gestione dei fondi pubblici è ciò che molti cittadini si aspettano dal processo di decentramento.
La struttura del potere locale deve attraversare una serie di fasi. La riformulazione del potere si tradurrà in una gestione più diretta. Il modello portoghese è uno di quelli considerati tra i migliori adattati alla realtà angolana. Nena News
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