La peggiore crisi umanitaria della storia recente del paese: 15mila persone in attesa di aiuti, oltre 500 morti accertati. E si teme un’ondata di sfollati: 400mila, secondo l’Onu
di Federica Iezzi
Roma, 23 marzo 2019, Nena News – Il bilancio delle vittime del potente ciclone che ha scatenato devastanti inondazioni in tre paesi dell’Africa sudorientale, Mozambico, Zimbabwe e Malawi, è salito a più di 500 persone, secondo i funzionari amministrativi. Attualmente almeno 15mila persone in Mozambico aspettano ancora le operazioni di soccorso.
Il ciclone Idai ha colpito la città di Beira, sulla costa mozambicana dell’Oceano Indiano, che ospita circa mezzo milione di persone, prima di trasferirsi nell’entroterra dello Zimbabwe e del Malawi. Nelle aree vicine ai fiumi mozambicani di Buzi e Pungwe, le acque in piena sono profonde metri e hanno sommerso completamente case, pali telefonici e alberi. Sono state emesse segnalazioni relative all’ulteriore rischio di inondazioni nei bacini idrografici allargati di Buzi, Pungwe e Save nelle prossime 72 ore, che potrebbero portare a ulteriori distruzioni e potenziali perdite di vite umane.
Si prevede che le forti piogge continuino a colpire pesantemente le province centrali del Mozambico di Sofala e Manica. La stessa Beira potrebbe affrontare una seria carenza di carburante nei prossimi giorni e la sua rete elettrica non sarà operativa entro la fine del mese.
Il tornado ha distrutto edifici, innescato la furia delle inondazioni che hanno demolito strade e sommerso interi villaggi in tutta la regione. La portata delle inondazioni è enorme, copre 2.165 chilometri quadrati, secondo le Nazioni Unite. Secondo le stime della stessa Onu, almeno 400mila persone potrebbero richiedere uno spostamento dal Mozambico.
Le cattive condizioni meteorologiche e le infrastrutture distrutte hanno ostacolato gli sforzi delle agenzie militari e umanitarie per raggiungere migliaia di persone bloccate. Un’enorme frana ha bloccato l’accesso alla città di Chimanimani, a circa 400 km a sud-est della capitale Harare, e l’accesso alle aree più colpite è stato fortemente limitato.
Secondo la Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, questa è la peggiore crisi umanitaria nella storia recente del Mozambico. I tornadi non sono rari in questa zona, ma Idai è considerato il peggiore dopo il devastante ciclone Eline nel 2000.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno donato 4,9 milioni di dollari in aiuti di emergenza, mentre alcuni paesi africani limitrofi, tra cui Botswana, Sudafrica, Namibia e Tanzania, hanno fornito assistenza umanitaria. Il segretario per lo sviluppo internazionale del Regno Unito, Penny Mordaunt, ha annunciato che la Gran Bretagna fornirà fino a 6 milioni di sterline in aiuti umanitari per Mozambico e Malawi.
In Zimbabwe il bilancio delle vittime è salito a 139. Il World Food Program ha stimato che 200mila cittadini zimbabwiani avrebbero attualmente bisogno di aiuti alimentari urgenti per i prossimi tre mesi e che fino a 1,7 milioni di persone nel Paese sono attualmente nel percorso di Idai. In Malawi invece i morti sono saliti a 56 e 82.000 persone sono state già sfollate. Nena News
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