L’ex presidente affronta tre processi differenti: cospirazione e spionaggio, insulto alla giustizia e incitamento alla violenza contro i manifestanti. Lui e gli altri membri della Fratellanza rischiano la pena di morte
dalla redazione
Roma, 24 febbraio 2014, Nena News – Avrebbe rivelato segreti di stato alle Guardie Rivoluzionarie dell’Iran per destabilizzare il paese. Ma prima ancora, avrebbe cospirato con i palestinesi di Hamas. Questi i capi di accusa che pendono su Mohammed Morsi, ex presidente egiziano, il primo democraticamente eletto e in seguito deposto con un colpo di stato. Il processo per spionaggio è uno dei tre che l’ex presidente sta affrontando dallo scorso dicembre.
Nello specifico, Morsi è accusato di aver “rivelato segreti della difesa nazionale a una nazione straniera e di aver fornito rapporti sulla sicurezza alle guardie della rivoluzione iraniane per destabilizzare la sicurezza e la stabilità del Paese”. Secondo l’accusa, inoltre, Morsi avrebbe “portato avanti attività di spionaggio per conto dell’organizzazione dei Fratelli Musulmani e di Hamas con l’intento di perpetrare attentati terroristici nel Paese per scatenare il caos e far cadere il Paese”.
Il controverso processo a Mohamed Morsi e a leader della Fratellanza quali Mohamed Badie (la guida suprema) e il suo vice Khairat al-Shater , ha visto il procuratore generale accusare i Fratelli Musulmani persino di atti antecedenti la rivoluzione egiziana e la cacciata di Mubarak: in particolare, sarebbero colpevoli di aver mosso gruppi armati dentro e fuori dall’Egitto nel gennaio 2011, nel tentativo di attaccare l’esercito e i posti di polizia e facilitare la fuga dei Fratelli prigionieri.
Tra le altre accuse, c’è quella di aver “insultato la giustizia”. Il processo è stato rinviato più volte per le proteste che hanno preso piede dentro e fuori l’aula, con l’ex presidente Mohamed Morsi che ha più volte dichiarato illegittima la corte. Per non “disturbare lo svolgimento del processo”, l’ex presidente è stato tenuto in una cella insonorizzata. Se giudicati colpevoli, Mohammed Morsi e gli altri leader dei Fratelli Musulmani rischiano la pena di morte. Nena News.