Continua l’escalation di violenza in Cisgiordania. Quattro attacchi a coloni nel fine settimana, due i palestinesi uccisi dall’esercito dopo presunti tentativi di accoltellamento. La scorsa notte raid israeliano su base di Hamas a Gaza, dopo che un missile era stato lanciato su Israele
della redazione
Roma, 9 novembre 2015, Nena News - Una donna palestinese è stata uccisa questa mattina al checkpoint di Eliayhu, punto di ingresso in Israele dalla cittadina cisgiordana di Qalqiliya, dopo aver tentato di accoltellare i soldati al posto di frontiera. Il portavoce del ministero della Difesa di Tel Aviv riferisce che la donna si è avvicinata a piedi al check point, situato sull’autostrada israeliana n.55, e che non si sarebbe fermata all’ordine dei soldati. Dopo che questi ultimi avrebbero sparato in aria, la donna avrebbe estratto un coltello: è stata subito freddata dai militari.
La stampa israeliana riporta che la donna avrebbe avuto con sé una lettera d’addio, redatta in arabo, in cui spiegava di “non potere più sopportare e soffrire” per quello che vedeva. “Non so quello – si legge nel foglio, fotografato con un coltello da cucina su di esso – che mi succederà alla fine. Faccio questo con la mente libera, per difendere la mia madrepatria e la gioventù”.
Si tratta della 78esima palestinese uccisa dall’esercito israeliano in oltre un mese di violenze in Israele e nei Territori palestinesi, ma anche del settimo tentativo palestinese di accoltellamento ai danni di coloni e di soldati dell’esercito occupante nel week end in Cisgiordania. Ieri, un’altra donna palestinese è stata colpita dal fuoco dei soldati davanti all’ingresso dell’insediamento illegale di Beitar Illit, nella Cisgiordania meridionale, dopo aver tentato di accoltellare una guardia di sicurezza. Data inizialmente per morta dalla stampa, è in realtà rimasta ferita. In un video registrato dalle telecamere di sicurezza della colonia si vede la donna parlare con la guardia, mentre infila la mano nella borsa e ne estrae un coltello con cui tenta di colpire l’uomo.
Nel fine settimana sono stati registrati in Cisgiordania altri tre attacchi nei confronti di coloni che hanno causato il ferimento di sette persone. Tre coloni sono rimasti feriti quando un’auto guidata da un palestinese li ha investiti alla fermata dell’autobus a Tapuah Junction, sulla strada per Nablus. Il conducente è stato immediatamente ucciso dai soldati. In risposta all’attacco, riporta il quotidiano Jerusalem Post, un gruppo di “coloni arrabbiati” ha marciato e bloccato la strada che conduce al villaggio palestinese di Huwara in segno di protesta.
Yossi Dagan, capo del Consiglio regionale della Samaria [definizione israeliana della Cisgiordania settentrionale occupata, ndr], ha dichiarato al Jerusalem Post che “i terroristi stanno cercando di cacciarci dalla terra con la forza”. Ha poi invitato il primo ministro Benjamin Netanyahu a rispondere agli attacchi con nuove costruzioni nelle colonie: “Più costruzioni ebraiche – ha detto – impediranno futuri attacchi terroristici”. Nena News