Raggiunta stamane l’intesa tra il prigioniero palestinese e le autorità israeliane. Termina dopo 94 giorni il suo sciopero della fame
Roma, 26 febbraio 2016, Nena News – Sembrerebbe essere giunta a conclusione la protesta del prigioniero palestinese Mohammed al-Qiq in sciopero della fame da 94 giorni. Secondo quanto ha riferito all’agenzia Ma’an Qadura Fares, il capo della Società dei prigionieri palestinesi, gli avvocati del detenuto avrebbero raggiunto stamattina un “compromesso” con le autorità israeliane: la detenzione amministrativa (arresto senza processo) di 6 mesi non verrà rinnovata e al-Qiq sarà rilasciato il 21 maggio, a 6 mesi esatti dal suo arresto nella casa di Ramallah. Secondo l’intesa, inoltre, il detenuto potrà essere trasferito in qualunque ospedale d’Israele, ma non in Cisgiordania. Fares ha assicurato che questo “sarà l’ultimo ordine militare [contro di lui]”.
Al Qiq, 33 anni, corrispondente dalla Palestina per la tv saudita al Majd, è ora poco più di uno scheletro. Ha perduto circa 30 kg e i medici, per giorni, hanno detto che era “sul punto di morire”. Il mese scorso è stato il primo detenuto palestinese in sciopero della fame ad essere sottoposto contro la sua volontà a un trattamento medico, ha denunciato la Ong israeliana “Medici per i Diritti Umani” (MDU). Non è stato costretto a mangiare ma gli sono state trasfuse vitamine contro la sua volontà. È la prima volta, da quando la scorsa estate la Knesset ha dato il via libera all’alimentazione forzata dei prigionieri politici, che medici israeliani, violando l’etica professionale e i diritti dei pazienti, usano la forza contro un detenuto in sciopero della fame.
A sostegno del giornalista per giorni si sono svolti cortei e sit in nelle città palestinesi. Ampia eco ha avuto la sua battaglia anche sui media locali e sui social che hanno dato aggiornamenti continui sulle sue condizioni di salute. Per al Qiq hanno manifestato anche decine di attivisti israeliani e due di loro, Anat Rimon e Anat Lev, avevano cominciato nei giorni scorsi uno sciopero della fame.
Diversi corpi internazionali – tra cui Onu ed Unione Europea – hanno condannato l’arresto di al-Qiq e hanno chiesto ad Israele di porre fine all’uso della detenzione amministrativa. Nena News
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