La legge Hakkaoui, approvata lo scorso 14 febbraio dopo un lungo iter parlamentare, prevede pene più severe per chi commette vari tipi di crimini contro le donne. Mentre per alcuni commentatori il provvedimento è “un passo nella giusta direzione”, altri ne denunciano alcune importanti lacune
della redazione
Roma, 12 settembre 2018, Nena News – La nuova legge che criminalizza la violenza contro le donne è entrata in vigore oggi in Marocco. Approvata dal parlamento lo scorso 14 febbraio dopo un lungo rimpallo tra le Camere, il provvedimento – chiamato legge Hakkaoui dal nome della ministra della Famiglia e della Solidarietà, Bassima Hakkaoui che l’ha promosso – prevede pene più severe per chi commette vari tipi di crimini contro le donne sia nella sfera pubblica che in quella privata. La misura non è nuova però: la prima lettura del testo, infatti, risale al giugno 2006 quando 83 deputati s’erano espressi a favore e 22 contro.
Tra i reati puniti ora vi sono lo stupro, le molestie sessuali, gli abusi domestici, le cyber molestie e i matrimoni forzati. Chi sarà ritenuto colpevole di questi reati potrà ricevere da uno a 5 mesi di carcere e multe dai 200 ai 1.000 dollari.
Se diversi commentatori sottolineano come la legge sia un primo passo “nella giusta direzione”, alcuni ne denunciano alcune importanti lacune. Ad esempio, il testo non include lo stupro commesso dai mariti o la violenza coniugale, né tantomeno definisce la violenza domestica lasciando così le donne vulnerabili dal punto di vista legale. Inoltre, secondo l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch, altri limiti del provvedimento risiedono nel fatto che non fornisce assistenza finanziaria a coloro che sono vittime di violenza e non chiarisce quale sia il sostegno e i servizi che devono ottenere dallo stato.
La violenza e le molestie contro le donne sono molto diffuse nel Paese. In un sondaggio nazionale del 2009, il 62,8% delle donne dichiarò di aver subito abusi fisici, psicologici, sessuali o economici. Il 55% delle intervistate denunciò di aver subito violenze dai propri mariti, mentre il 13,5% dai propri familiari. L’agenzia Afp riferisce che l’anno scorso sono stati trattati dai tribunali locali circa 1.600 casi di stupro, il doppio rispetto a quelli degli anni precedenti.
Il tema delle molestie e degli abusi subiti dalle donne in Marocco è tornato alla ribalta in estate dopo che un video postato su Internet mostrava una giovane donna insultata e molestata sessualmente da un gruppo di adolescenti su un autobus a Casablanca. Nel filmato la donna chiedeva aiuto, ma né i passeggeri, né l’autista le hanno prestato soccorso. Il video ha avuto ampia diffusione nel Paese e in tanti hanno chiesto fare di più per difendere il corpo e i diritti delle donne. Nena News