L’esecutivo potrebbe avere 24 ministri distribuiti tra le varie forze dell’Assemblea Nazionale. Ma l’unità è solo apparente: i contrasti tra i vari partiti sono soltanto posticipati
di Davide Lemmi
Beirut, 14 dicembre 2016, Nena News – “Ci siamo, il nuovo Governo potrebbe vedere la sua nascita entro la prossima settimana”, Alain Aoun, nipote del neo Presidente della Repubblica libanese e esponente di spicco del Movimento Patriottico Libero, alza il velo sulla nascita dell’esecutivo di Saad Hariri. Un mese e mezzo di incontri e consultazioni: l’agenda del leader sunnita, incaricato da Micheal Aoun di organizzare un Governo capace di includere le diverse e opposte correnti del paese, sembra aver trovato la quadra necessaria per la prova parlamentare.
Il compromesso libanese di Hariri potrebbe definirsi nel quadro di 24 Ministri, distribuiti tra le varie forze dell’Assemblea Nazionale. La pioggia di incarichi dovrebbe includere, oltre alle forze di maggioranza, Socialisti Progressisti e Forze libanesi in primis, anche fazioni dell’opposizione. Ci sarà sicuramente Hezbollah, artefice del patto “Aoun”, e sarà presente anche il Movimento Patriottico Libero e Marada. La fiducia cresce e i messaggi di approvazione al nuovo esecutivo si moltiplicano, “Ci sono stati dei chiari passi in avanti per la formazione del Governo”, Ibrahim Kanaan, Segretario Nazionale del Movimento Patriottico Libero, porge l’ennesimo ramo d’ulivo al lavoro di Saad Hariri.
Il mese e mezzo di consultazioni, rispettati i pronostici, hanno coinvolto anche i principali sponsor esterni dei partiti libanesi. Arabia Saudita, Iran e Paesi del Golfo sono stati utenti attivi nel compromesso che ha, prima portato all’elezione di Aoun, e poi ha incoronato Saad Hariri Primo Ministro. “Tutte le fazioni devono lavorare per eliminare gli ostacoli sulla strada della formazione del nuovo esecutivo”, le parole di Nasrallah, leader di Hezbollah, risuonano davanti agli schermi della televisione del Partito di Dio, “i partiti sono d’accordo sulla necessità di formare un nuovo Governo, l’asse Hezbollah-Movimento Patriottico Libero è solida”. Copioni di una stessa storia, da una parte la pace e il dialogo, dall’altra oltre un mese e mezzo di piccole battaglie sulle nomine di Ministri e programma. Il compromesso rimane compromesso e la fragilità con cui è stato costruito potrebbe far esplodere la bolla. Visioni a lungo termine, il presente racconta la perdita di peso politico e finanziario, strettamente collegate, di Hariri e la conseguente necessità di appoggiarsi all’asse Nasrallah-Aoun.
Le difficoltà economiche e legali dell’azienda Saudi Oger, creata da Rafiq Hariri, hanno notevolmente abbassato la forza di pressione del leader del Movimento Futuro sul tavolo contrattuale della formazione dell’esecutivo. La sensazione ricorrente, avallata da diversi analisti, è quella di un Governo al ribasso per il Primo Ministro, dove le forze di opposizione potrebbero conquistare i ministeri più importanti. C’è poi la questione programma, i cui punti saranno decisi passo dopo passo dai partiti che fanno parte dell’esecutivo di solidarietà nazionale. Argomento controverso esposto alle diverse correnti di pensiero, “Vogliamo una nuova legge elettorale capace di rappresentare in modo veritiero il popolo libanese”, Nasrallah punta deciso verso un sistema elettorale di tipo proporzionale, mentre in cima agli interessi di Saad Hariri sembra esserci un nuovo piano di privatizzazioni, volte all’ammodernamento del paese.
Venti diversi che simboleggiano diversi modi di intendere quello che sarà il nuovo Governo. Hezbollah e il Movimento Patriottico Libero puntano ad un’esecutivo di breve durata con scadenza a maggio 2017, Hariri invece vuole sfruttare il ruolo di Primo Ministro per risolvere problemi personali finanziari e politici, allungando quindi di alcuni mesi il mandato. Il leader sunnita punta Riad, ottimizzando il potere della carica per dimostrare agli alleati sauditi la necessità della sua figura nel panorama libanese. Nessuna ventata di dialogo, il Libano rimane alla mercé del compromesso. I contrasti sono soltanto posticipati, il nuovo Governo fa gola a tutti, per ora. Nena News