Ieri la Knesset ha approvato un disegno di legge “ripulito”: si legalizzano gli outpost ma senza diritti di proprietà. La colonia-simbolo resta fuori, ma si mantiene l’impianto coloniale
della redazione
Gerusalemme, 6 dicembre 2016, Nena News – Ieri sera la Knesset ha approvato in prima lettura il disegno di legge sulla legalizzazione retroattiva degli avamposti considerati illegali anche dalla legge israeliana. Ma non c’è Amona: l’outpost che più di altri rappresenta il movimento dei coloni e il processo ufficioso di colonizzazione della Cisgiordania è stato escluso.
Il voto è passato con 60 sì e 4 no e permetterà, se confermato, l’annessione illegale di migliaia di ettari di terre palestinesi, 8mila dunam, attraverso la legalizzazione di 55 insediamenti. Ma la legge ne esce “ripulita”: lo Stato di Israele riconosce ai coloni il diritto a usare terra privata palestinese ma non i diritti di proprietà. Dunque i proprietari legittimi, i palestinesi, possono chiedere una compensazione. Inoltre la legge si applicherebbe solo alle colonie costruite con assistenza del governo.
Se la legge era stata promossa per evitare l’evacuazione di Amona, prevista entro il 25 dicembre su decisione della Corte Suprema, ora quell’insediamento è sparito dal disegno di legge. Alle 40 famiglie di Amona sarà proposto un accordo: il trasferimento su terre considerate “abbandonate” sulla base della legge degli Assenti, invenzione legale del neonato Stato israeliano nei primi anni ’50 che ha permesso a Tel Aviv di appropriarsi delle proprietà immobili e mobili dei rifugiati palestinesi, perché etichettati come assenti.
A chiedere un compromesso a Naftali Bennett, leader di Casa Ebraica, partito dei coloni, e ministro dell’Educazione, era stato ieri lo stesso premier Netanyahu che voleva evitare ulteriori critiche da parte della comunità internazionale. Soprattutto sulla base delle indicazioni della Corte che aveva precisato che la legge, così com’era, non avrebbe mai ricevuto il via libera.
Domenica il segretario di Stato Usa Kerry, a fine mandato, era tornato sulla questione criticando aspramente il disegno di legge definendolo “profondamente allarmante” perché nuovo ostacolo alla creazione di un futuro Stato di Palestina nei Territori Occupati e quindi alla realizzazione della soluzione a due Stati.
L’evacuazione dei 330 coloni di Amona potrà salvare la coalizione di ultra destra che governa Israele, con Casa Ebraica disposta ad accettare il compromesso in vista dell’entrata in carica di Donald Trump a presidente Usa che apre prospettive nuove di espansione coloniale. Ma non mette in alcun pericolo il progetto coloniale israeliano: il furto di terre, così come definito da organizzazioni per i diritti umani israeliane, non viene cancellato ma si dà ai coloni un ulteriore strumento di avanzamento in Cisgiordania e Gerusalemme Est.
Lo ha detto con chiarezza lo stesso Bennett ieri, dopo il voto: “Oggi la Knesset è passata dal percorso per creare uno Stato palestinese a quello di estensione della sovranità in Giudea e Samaria [Cisgiordania, ndr]. Non ci sono dubbi: la legge permetterà l’estensione della sovranità israeliana”. Nena News