La Ong denuncia violazioni dei diritti umani nei confronti di siriani e iracheni e avverte l’Europa che a novembre ha siglato un accordo con Ankara: tre milioni di euro per arginare i flussi verso gli Stati europei. Oggi due bambini iracheni trovati morti al largo delle coste turche
della redazione
Roma, 16 dicembre 2015, Nena News – Abusi, deportazioni forzate, detenzioni: questo la Turchia fa ai rifugiati siriani, secondo l’ultimo rapporto di Amnesty International, fortemente contestato da Ankara. La Ong sostiene di avere documentato questi abusi. Parla di decine di rifugiati, siriani ma anche iracheni, caricati su autobus nelle zone occidentali della Turchia e trasferiti nei centri di detenzione a est, dove alcuni hanno denunciato maltrattamenti. Come un quarantenne siriano sentito da Amnesty che ha raccontato di essere stato rinchiuso in una stanza di un centro di deportazione per sette giorni, da solo e con mani e piedi incatenati.
“Fare pressione su rifugiati e richiedenti asilo affinché tornino in Siria e in Iraq non soltanto è immorale, ma è anche una violazione del diritto internazionale”, ha detto John Dalhuisen, direttore di Amnesty Europa e Asia centrale . L’organizzazione ha anche avvertito l’Europa, che a novembre ha siglato un accordo da tre miliardi di euro sui rifugiati con il governo turco, di non rendersi complice di tali violazioni dei diritti umani.
L’Europa ha chiesto ad Ankara di arginare il flusso di rifugiati verso i Paesi dell’Unione in cambio di soldi che dovrebbero servire a migliorare le condizioni di vita dei rifugiati sul suolo turco e a perseguire i trafficanti di esseri umani. Sono circa 2,2 milioni le persone arrivate nel Paese per sfuggire alla guerra. La Turchia è infatti uno degli Stati dell’area che accoglie più siriani, insieme al Libano e alla Giordania, dove hanno trovato rifugio altri milioni di persone. Numeri di gran lunga superiori a quelli che hanno destato allarme in Europa e che in alcuni Paesi dell’Unione hanno fatto alzare barricate. La maggior parte dei siriani vuole raggiungere proprio l’Europa, dove in tanti hanno parenti e amici. D’altronde, la pace in Siria sembra ancora lontana e molti siriani non vedono più alcuna prospettiva nel proprio Paese. E anche gli iracheni fuggono in numero sempre maggiore. E’ di oggi la notizia del ritrovamento dei corpi senza vita di due bambini iracheni, di sei e due anni, al largo delle coste turche.
La Turchia è terra di approdo e di passaggio per siriani e iracheni. Per Amnesty International c’è stato un “evidente cambio di politica” da parte di Ankara nei confronti dei rifugiati, in contrasto con l’approccio più aperto finora tenuto dal Paese. Ma il governo turco ha respinto le accuse della Ong, spiegando che coloro che decidono di rientrare nel Paese di provenienza sono stati sentiti dall’agenzia Onu per i rifugiati. Nena News
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