Secondo fonti sanitarie, non ci sono più bombole di ossigeno disponibili e tutte le forniture e le scorte si stanno esaurendo. Sono almeno 400 le persone gravemente ferite o malate che necessitano l’evacuazione immediata. Scarseggia il cibo
di Federica Iezzi
Roma, 19 dicembre 2016, Nena News – Sono ancora insufficienti gli sforzi per garantire l’accesso alle Nazioni Unite al fine di fornire assistenza umanitaria ad Aleppo. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari, almeno 4,9 milioni di persone vivono in zone assediate o difficili da raggiungere nel territorio siriano.
E’ iniziata una lenta evacuazione dei feriti di Aleppo, grazie a un fragile accordo fra forze governative e forze di opposizione. Il primo convoglio della Mezzaluna Rossa siriana tra giovedì e venerdì scorso ha trasferito circa 9.000 tra civili e miliziani feriti fuori da Aleppo. Sabato le attività si erano temporaneamente fermate per un presunto non rispetto dell’accordo di tregua e sono riprese lentamente nelle ultime ore. Invece appaiono ancora difficoltose le attività di rifornimento degli ospedali e le attività di assistenza ai 40.000 civili (secondo alcune fonti sarebbero molti di meno) rimasti nei quartieri orientali della città riconquistati nei giorni scorsi dalle forze governative siriane.
In questi mesi non sono state risparmiate le strutture sanitarie nella zona est di Aleppo. Gli ospedali di Aleppo, dicono fonti dell’opposizione, sarebbero stati bombardati in più di 30 attacchi separati. Fornire cure mediche è molto complicato. Ci sono solo piccole cliniche che stanno cercando di far fronte a centinaia di feriti che i pochi medici rimasti non possono fare nulla per aiutare concretamente.
Fonti sanitarie di Aleppo Est affemano che non ci sono bombole di ossigeno disponibili e che tutte le forniture e le scorte si stanno esaurendo. Non esistono più né unità di terapia intensiva, né reparti, né pronto soccorso. Si lavora nei corridoi, nei sottoscala, sotto tettoie all’aperto. Non ci sono veicoli per trasportare i feriti né carburante, alcuni sono trasportati su carri. Non c’è nemmeno più il tempo per segnalare e contare le vittime.
Degli otto ospedali funzionanti ad Aleppo est, oggi l’unico ospedale aperto è un edificio profondamente ferito, è un edificio dai corridoi intrisi dal colore e dall’odore del sangue. Testimoni ci hanno riferito che urla e grida riempiono le sue stanze. Gran parte della zona circostante è stata distrutta. Il personale sanitario lotta con attrezzature danneggiate, mancanza di spazio per i feriti e una quantità insufficiente di forniture. La maggior parte dei pazienti è a terra. Non c’è spazio per camminare.
Scarseggiano cibo e medicine. La gente rimasta mangia fagioli bianchi schiacciati con il grano. I costi dei prodotti alimentari sono alle stelle, un chilo di farina costa venti dollari, uno di zucchero 13 dollari. Il pane è razionato: solo cinque fette per famiglia. Non ci sono più le verdure.
Per questo le autorità governative siriane e i gruppi armati di opposizione devono immediatamente e senza condizioni facilitare la consegna degli aiuti umanitari nella zona est di Aleppo: questo il disperato appello di Human Rights Watch. Secondo l’organizzazione non governativa internazionale, migliaia di sfollati sopravvivono stipati nei vicoli e negli edifici vuoti dei quartieri ad est della città. Sono almeno 400 le persone gravemente ferite o malate che necessitano l’evacuazione immediata.
Le organizzazioni umanitarie parlano di fame, malnutrizione, freddo, malattie, mancanza di acqua potabile e forniture mediche. L’offensiva ha spostato decine di migliaia di persone. Molte di loro hanno lasciato l’Aleppo orientale, altre sono state trasferite all’interno della parte occidentale della città.
Secondo fonti dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, centinaia di civili sono stati bloccati da gruppi di opposizione armati mentre tentavano di fuggire da violenze e rappresaglie. Non diverso il comportamento dell’esercito governativo che avrebbe colpito civili sospettati di sostenere i gruppi armati di opposizione. Nena News
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