Un appello firmato da 26 organizzazioni dei diritti umani chiede l’immediato rilascio del direttore del “Centro siriano per gli studi legali” e del suo assistente Mohammed Zaza. Maatouq soffrirebbe di una grave malattia ai polmoni.
della redazione
Roma, 3 ottobre 2014, Nena News – Un appello firmato ieri da 26 organizzazioni dei diritti umani (tra cui Amnesty International, Human Rights Watch, Reporters Without Borders) ha chiesto l’immediato rilascio dell’avvocato siriano Khalil Maatouq e del suo assistente Mohammed Zaza “scomparsi” due anni fa mentre si stavano recando nel loro ufficio di Damasco. Maatouq è il direttore esecutivo del “Centro siriano per gli studi legali” ed è noto per le sue battaglie politiche in difesa dei diritti dei detenuti nelle carceri siriane. Amnesty International lo ha descritto come “prigioniero di coscienza”.
“Entrambi sono stati arrestati ad un check point governativo a causa del legittimo lavoro di pace che svolgono nel campo dei diritti umani”, si legge nel comunicato. Le organizzazioni non governative esortano le autorità siriane a rilasciarli “immediatamente e incondizionatamente”.
Le Ong, inoltre, esprimono forte preoccupazione per le condizioni fisiche di Maatouq il quale soffrirebbe di una grave malattia ai polmoni e, pertanto, avrebbe serie difficoltà respiratorie.
Molti attivisti sperano che i due detenuti possano essere scarcerati usufruendo dell’amnistia che il Presidente Bashar al-Asad aveva promesso lo scorso giugno dopo essere stato rieletto alla guida del Paese. Promesse che non sarebbero state mantenute. Stando ai dati forniti dagli avvocati dei prigionieri, infatti, meno di 1.500 persone sarebbero state liberate finora. Molte di queste non sarebbero attivisti politici.
Decina di migliaia di persone sono state arrestate dalle autorità di Damasco in seguito allo scoppio della rivolta del marzo del 2011 che ben presto si è trasformata in una feroce guerra civile. Nena News