Venerdì 6 marzo al centro culturale Candiani di Mestre verrà presentata la rassegna di film palestinesi “Cinema senza diritti”: 8 pellicole premiate internazionalmente che raccontano l’occupazione e la dignità di un popolo senza voce
di Anna Clementi
Roma, 2 marzo 2015, Nena News – Otto film di registi palestinesi per descrivere la dura realtà dell’occupazione israeliana, per raccontare storie di quotidiana violenza, di diritti negati, di oppressione ma anche di resistenza e di dignità, per dare voce ad un popolo che da 67 anni è costretto a vivere sotto una brutale occupazione militare.
Dopo il successo ottenuto a novembre 2014 nel centro storico di Venezia, la rassegna “Cinema senza diritti”, dedicata interamente alla cinematografia palestinese, viene riproposta al pubblico dal Centro Culturale Candiani di Mestre. Con la speranza che si tratti solo dell’esordio di un lungo percorso attraverso l’Italia volto a far conoscere una cinematografia, che seppur molto premiata e apprezzata dalla critica, rimane troppo spesso assente dai grandi schermi. A proporre l’iniziativa è l’associazione Cultura è Libertà una campagna per la Palestina, in collaborazione con il Circuito Cinema della città di Venezia e del Centro Culturale Candiani.
“Nell’organizzare la rassegna abbiamo volutamente privilegiato le produzioni palestinesi, rispetto alla ricca scelta di coproduzioni internazionali” spiegano le organizzatrici della rassegna, Giuseppina Fioretti e Maria Grazia Gagliardi. “Non film sulla Palestina, ma film di palestinesi. Questa scelta, però, si scontra con il problema della distribuzione. Un cinema senza diritti non trova un distributore per le nostre sale”.
Un cinema senza diritti di un popolo senza diritti, senza terra né stato che ha fatto della produzione cinematografica uno strumento per far sentire la propria voce e che ha saputo dare vita a film che documentano, raccontano e denunciano la realtà in cui è costretto a vivere. “Il cinema palestinese è più vivo e attivo che mai e nel panorama della cinematografia mondiale sta attirando sempre più interesse per le condizioni stesse in cui nasce” continuano Giuseppina e Maria Grazia. “Il cinema palestinese, infatti, è costretto a “sperimentare” così come la Palestina è costretta a inventare e sperimentare forme di lotta sempre diverse per ribadire il suo diritto all’esistenza e alla resistenza.
La rassegna prenderà il via venerdì 6 marzo alle 18:00 con la presentazione del ciclo di film a cui seguirà la proiezione di Frontiere di sogni e di paure di Mai Masri, che ha ottenuto 14 premi internazionali; il 12 marzo verrà proposto Nozze in Galilea di Michel Kleifi, considerato una pietra miliare nella produzione palestinese. Nelle settimane successive verranno proiettati Rana’s wedding di Hany Abu-Assad (19 marzo), Il sale di questo mare di Annemarie Jacir (26 marzo), La sete di Tawfik Abu-Wael e La sposa di Gerusalemme della regista palestinese Sahera Dirbas (9 aprile), molto apprezzato dal pubblico veneziano. La rassegna si concluderà con Intervento divino di Elia Suleiman (16 aprile), Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2002 e Ticket to Jerusalem di Rashid Masharawi (23 aprile).
Tutti i film saranno presentati in versione originale con sottotitoli in italiano, ingresso libero. Venezia è una città molto attenta e interessata alla questione palestinese e negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli eventi che mirano ad un’informazione e sensibilizzazione sulla Palestina, la sua cultura e la sua realtà. Sempre nell’ambito del Circuito Cinema, mercoledì 4 marzo, a pochi giorni dall’inizio della rassegna mestrina, il Cinema Giorgione di Venezia propone la proiezione del film Strip Life – Gaza in a day, un film sulla vita quotidiana nella Striscia di Gaza firmato da registi italiani. Nena News
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