Uomini armati hanno circondato i checkpoint dei soldati ad Arsal dopo l’arresto di un membro siriano di al-Nusra. Violenti scontri tra sabato e domenica nelle colline attorno alla città
AGGIORNAMENTO ORE 13 – OLTRE 30 MORTI NEGLI SCONTRI TRA ESERCITO E MILIZIANI JIHADISTI AD ARSAL. 16 SOLDATI E 17 CIVILI UCCISI TRA CUI TRE BAMBINI
E’ salito a 16 soldati, 17 civili e dozzine di jihadisti uccisi il bilancio degli scontri in corso da sabato ad Arsal, cittadina libanese della Beqaa al confine con la Siria. L’Afp riporta colpi di artiglieria sulle colline intorno alla cittadina, a ridosso della frontiera, mentre tredici soldati sarebbero scomparsi assieme a un numero imprecisato di poliziotti.
Nell’ospedale da campo di Arsal, il medico siriano Qassam al-Zein ha dichiarato che i civili morti finora sono 17, tra cui tre bambini e alcuni rifugiati. I feriti sono oltre 150, tra cui 15 miliziani. Si tratta dello scontro più violento mai avvenuto in questa zona del Libano dall’inizio della guerra in Siria nel 2011. Secondo il generale capo dell’esercito libanese, Jean Kahwaji, quello di due giorni fa è stato “un attacco terroristico ben pianificato”: a confessarlo, sarebbe stato proprio Ahmad Jumaa, membro di al-Nusra arrestato sabato dai soldati libanesi.
della redazione
Roma, 4 agosto 2014, Nena News – E’ di otto soldati libanesi uccisi, due civili morti e numerosi feriti il bilancio degli scontri avvenuti sabato e domenica nella cittadina di Arsal, nella valle della Beqaa a pochi chilometri dal confine siriano, tra miliziani jihadisti provenienti dalla Siria e l’esercito libanese. Secondo quanto dichiarato dalle fonti militari di Beirut, i soldati sabato pomeriggio avrebbero arrestato un membro siriano del fronte al-Nusra, Ahmad Jumaa, e subito dopo miliziani jihadisti avrebbero cominciato a circondare i checkpoint dell’esercito.
Avrebbero poi fatto irruzione nella stazione di polizia di Arsal, uccidendo due soldati e due civili, prima che l’esercito libanese riprendesse possesso dell’edificio. Gli scontri sarebbero proseguiti nella notte e nella giornata di domenica sulle colline intorno alla cittadina, con colpi di artiglieria in provenienza dal confine siriano, tanto che migliaia di profughi siriani sarebbero fuggiti dagli accampamenti sulle colline per dormire nelle strade di Arsal.
La zona di Arsal, un’enclave sunnita nella Beqaa a maggioranza sciita, ospita decine di migliaia di rifugiati siriani. E’ stata teatro di numerosi scontri tra miliziani e forze libanesi, intensificatisi all’inizio di quest’anno dopo la partecipazione di Hezbollah alla riconquista della cittadina di Qalamoun, pochi chilometri aldilà della frontiera, al fianco dell’esercito siriano. Numerosi sono stati anche i bombardamenti dall’aviazione siriana in cerca di ribelli nascosti tra le colline. In un comunicato diffuso ieri, il Partito di Dio ha espresso piena solidarietà ai soldati libanesi in quello che ha definito un attacco “all’unità, alla sovranità e alla stabilità del Libano”. L’attacco ad Arsal ha scatenato violenti scontri nella città di Tripoli tra sostenitori dei ribelli siriani e l’esercito libanese, con tre soldati e numerosi civili feriti. Nena News
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