Il conflitto prosegue mentre l’intermittente convocazione del tavolo di trattative non si riesce a produrre alcuna soluzione credibile. I bombardamenti sauditi non cessano e colpiscono anche i civili
della redazione
Roma, 12 gennaio 2017, Nena News – E’ il conflitto dimenticato, di cui i media internazionali si occupano solo occasionalmente. Eppure la guerra civile in Yemen e i bombardamenti sauditi mietono ogni giorno decine di vittime. L’offensiva lanciata dai governativi, appoggiati dalla coalizione guidata da Riyadh, lungo la zona costiera a protezione delle rotte di navigazione, ha ucciso 55 persone solo negli ultimi due giorni. Le vittime, ufficialmente, sono ribelli sciiti Houthi e soldati, ma è molto probabile che fra di esse ci siano anche civili.
Le forze governative hanno iniziato l’assalto sabato scorso, nel tentativo di riconquistare Dhubab vicino allo stretto di Bab al-Mandab che collega il Mar Rosso e l’Oceano Indiano. L’offensiva è frutto con ogni probabilità anche delle pressioni degli Stati Uniti e di altri Paesi che appoggiano il governo yemenita, intimoriti dall’idea che i ribelli possano minacciare se non addirittura bloccare la navigazione, commerciale e militare, attraverso Bab al Mandeb. In diverse occasioni i combattenti sciiti, appoggiati dall’Iran, hanno sparato razzi contro le navi da guerra statunitensi che passano davanti alle coste yemenite per fornire appoggio all’offensiva aerea saudita. Razzi di tecnologia antiquata che non hanno raggiunto gli obiettivi ma che rappresentano un’insidia per il traffico di petroliere e mercantili diretti al Canale di Suez.
Gli scontri di ieri hanno lasciato sul terreno 12 ribelli e cinque soldati. Due giorni fa un caccia della coalizione a guida saudita ha attaccato due imbarcazioni ribelli nei pressi di Salif uccidendo, secondo un portavoce governativo, almeno 31 combattenti ribelli. Sette soldati invece sono stati uccisi da razzi Katiusha lanciati dai ribelli contro una base militare nella provincia meridionale di Shabwa.
Più di 7.300 persone sono state uccise e altre 39.000 ferite in Yemen da marzo 2015, quando la coalizione guidata da Riyadh è intervenuta contro gli Houthi. I negoziati ufficiali e quelli dietro le quinte avviati in passato non hanno raggiunto alcun risultato, a causa delle posizioni, per ora inconciliabili, tra i due attori principali nel Golfo: Arabia saudita e Iran. Nena News
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