Il doppio attentato, il più grave da gennaio, è avvenuto ieri nella città settentrionale di Asdira durante un funerale di alcuni membri delle Unità di mobilitazione popolare (Pmu). Molti feriti sono in gravi condizioni
della redazione
Roma, 13 aprile 2018, Nena News – Mentre le potenze occidentali si preparano ad attaccare la Siria, lo Stato Islamico (Is) continua a mietere vittime indisturbato. Ieri almeno 16 persone sono state uccise in un duplice attentato mentre partecipavano ad un funerale nella città settentrionale di Asdira, vicina a Sharqat. Secondo quanto ha riferito all’Associated Press il sindaco della città, Salaheddin Shaalan, sarebbero 14 le persone ferite. Molte di queste, ha spiegato Sahaalan, sono in “gravi condizioni” anche perché, essendo sera e temendo nuovi attacchi dell’Is, i feriti non sono stati trasportati negli ospedali vicini al villaggio.
Il luogo scelto per compiere l’attentato di ieri non è stato casuale: al momento delle due esplosioni, infatti, era in corso il funerale dei cinque membri delle Unità di mobilitazione popolare (Pmu) anti-Is uccisi mercoledì nel corso di un’imboscata jihadista avvenuta a 250 chilometri a nord della capitale Baghdad.
Come accaduto già in passato, l’attacco di ieri – il più sanguinoso da gennaio quando un doppio attentato suicida massacrò 31 persone –mette in forte imbarazzo il governo iracheno che a dicembre, dopo aver respinto i jihadisti al confine siriano, aveva dichiarato la vittoria sul califfato. Una dichiarazione quanto mai prematura: nonostante l’ampia perdita territoriale subita, infatti, i miliziani riescono ancora a compiere massacri nel Paese (soprattutto nelle province di Salaheddin e Anbar) attraversando con una certa facilità la frontiera tra Siria e Iraq. L’ultimo attacco era avvenuto nell’Anbar domenica: 4 persone erano state uccise (diversi i feriti) da un attacco suicida, rivendicato poi dall’Is, contro la sede di un partito politico locale.
A inizio mese, per la prima volta da quando è crollato il “califfato” in Siria e Iraq, i jihadisti dell’Is avevano ribadito la loro fedeltà al leader dello Stato Islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. “Per far infuriare e terrorizzare gli infedeli – recitava una nota del gruppo – rinnoviamo il nostro appello di fedeltà al capo dei fedeli e califfo dei musulmani, Abu Bakr al-Baghdadi”. Nena News