Secondo Rabat, attraverso Hezbollah, Tehran fornirebbe armi e addestramento al Fronte Polisario che, da parte sua, nega con forza. Israele intanto indica in un docente universitario iraniano il “cervello dietro l’atomica”
della redazione
Roma, 2 maggio 2018, Nena News – Nel giro di poche ore dopo le “rivelazioni” fatte lunedì sera in diretta tv dal premier israeliano Benyamin Netanyahu su un presunto piano di Tehran per costruire cinque bombe atomiche, l’Iran è diventato il responsabile di un po’ tutti i mali del pianeta. Ora è accusato di “destabilizzare” non solo il Medio Oriente ma anche i Paesi arabi del Nordafrica.
Il Marocco ha interrotto i rapporti diplomatici con l’Iran, riporta la tv satellitare al Jazeera, perché avrebbe dato sostegno finanziario e logistico, incluso il rifornimento di armi, al movimento indipendentista del Sahara occidentale, il Fronte Polisario, attraverso il partito sciita libanese Hezbollah. “Questo mese Hezbollah ha inviato missili SAM9, SAM11 e Strela al Fronte Polisario con la connivenza dell’ambasciata dell’Iran ad Algeri”, ha proclamato ieri, riferisce al Jazeera, il ministro degli esteri del Marocco, Nasser Bourita.
“Il Marocco è stato lasciato senza scelta, se non quella di agire e tagliare i rapporti diplomatici e chiudere la sua ambasciata a Teheran”, ha aggiunto. L’ambasciata marocchina a Teheran è stata chiusa e all’ambasciatore iraniano a Rabat è stato intimato di lasciare subito il Paese. Anche l’ambasciatore marocchino in Iran è stato richiamato in patria.
Non si comprende per quale ragione l’Iran, sull’oceano Indiano, debba manovrare contro il Marocco, sull’oceano Atlantico quindi a molte migliaia di chilometri di distanza, con il quale non è in conflitto e ha rapporti tranquilli. Una motivazione potrebbe essere l’amicizia tra la monarchia marocchina con quella saudita nemica giurata di Tehran. Ma sono molteplici i regimi arabi che mantengono relazioni strette con Riyadh e questa ragione pertanto appare remota. Non è da escludere perciò che, parallelamente alle pressioni israeliane, l’Arabia saudita stia facendo la sua parte sollecitando le altre monarchie sunnite arabe, a rompere le relazioni con Tehran usando come pretesto le interferenze dell’Iran nelle loro vicende interne.
Da parte sua il Fronte Polisario nega con forza che l’Iran e Hezbollah addestrino i suoi combattenti. Secca smentita anche dal movimento sciita libanese. “È spiacevole che il Marocco ricorra alle pressioni di Stati Uniti, Israele e Arabia Saudita per rivolgere queste false accuse”, afferma Hezbollah in un comunicato ripreso dal portale libanese Naharnet. “Il ministero degli Esteri marocchino – prosegue il comunicato – avrebbe dovuto cercare un argomento più convincente per rompere le sue relazioni con l’Iran che si ergeva e sostiene ancora la causa palestinese e la appoggia fermamente, invece di inventare queste storie”.
Intanto in Israele anche oggi i media sono colmi di notizie e nuove “rivelazioni” sulle “attività segrete” dell’Iran in campo nucleare. Il quotidiano Yediot Ahronot in prima pagina, sotto il titolo “Il cervello dietro al nucleare iraniano”, pubblica la foto (poco chiara) di Mohsen Fakhrizada, indicato come l’uomo che avrebbe teorizzato la bomba atomica di Tehran. Un altro giornale, il Jerusalem Post, apre sui nuovi avvertimenti all’Iran lanciati dal ministro della difesa Avigdor Lieberman: “Non provate a scherzare con noi”. Il giornale poi aggiunge, con un certo disappunto, che la risposta dell’Unione europea e dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) alle rivelazioni fatte due giorni fa da Netanyahu, è stata sino a questo momento “fredda”.
Ben poco spazio trova nei media israeliani invece la ricerca dall’Istituto di ricerca internazionale di pace di Stoccolma (SIPRI) sulla spesa militare globale nel 2017. Ricerca che inserisce Israele nei primi dieci Paesi al mondo per gli investitmenti nelle spese militari e nella produzione e acquisto di armi. Sette su dieci sono Stati del Medio oriente: Oman, Arabia Saudita, Kuwait, Giordania, Libano e, appunto, Bahrein. L’Arabia saudita con 69,4 miliardi di dollari è al terzo posto assoluto, subito dopo gli Usa (610 miliardi) e la Cina (228 miliardi) e prima persino della Russia (66,3 miliardi). Nena News