Vittoria politica di Israele, infuriata per il riconoscimento dell’Onu allo Stato di Palestina. Ieri bloccati al valico di Erez 70 malati gazawi diretti negli ospedali israeliani per la dicitura
dalla redazione
Gerusalemme, 13 febbraio 2014, Nena News – Il nuovo logo che reca la scritta “Stato di Palestina” sui documenti dei palestinesi dovrà essere “offuscato”. Cioè cancellato. Solo così le autorità di Tel Aviv permetteranno agli abitanti di Gaza diretti negli ospedali israeliani di attraversare il valico di Erez. Già questa mattina, come riporta l’agenzia Maan, 190 malati ghazawi hanno potuto attraversare il valico di Erez con una pennellata nera sui documenti.
Il “compromesso” tra Tel Aviv e Ramallah, giunto ieri sera dopo ore di colloqui tra i due dipartimenti delle relazioni civili, marca una nuova vittoria di Israele sul percorso intrapreso dallo Stato di Palestina dopo il suo riconoscimento, nel novembre del 2012, come stato non membro dall’assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il nocciolo della questione sta nella dicitura “Stato di Palestina”, che da metà dicembre va sostituendo quella di “Territori palestinesi” sui documenti degli abitanti di Gaza per ordine delle autorità di Hamas, alla stregua delle disposizioni dettate da Abu Mazen nel gennaio 2013 su tutti i documenti ufficiali del nuovo stato, compresi passaporti e carte di identità.
Ieri al valico di Erez le autorità di Tel Aviv hanno negato l’ingresso a circa 70 ghazawi regolarmente autorizzati a ricevere trattamenti medici negli ospedali israeliani. Una “decisione politica da parte di Israele – ha dichiarato un funzionario dell’ufficio di coordinamento di Gaza – per fare pressioni nell’ambito dei negoziati”.
Subito il COGAT, l’ente israeliano che si occupa della gestione amministrativa dei territori, aveva fatto sapere che a nessun palestinese in possesso dei nuovi documenti sarebbe stato consentito l’ingresso in Israele. Messa alle strette, l’autorità palestinese alla fine aveva ceduto e negoziato con Tel Aviv l’offuscamento della dicitura. Un’altra pressione politica per punire la mossa – considerata “unilaterale” e mai digerita da Israele – di Abu Mazen, che un anno dopo aver presentato la candidatura palestinese per il riconoscimento da parte dell’assemblea generale delle Nazioni Unite, è riuscito a ottenere l’approvazione di oltre 130 stati membri.
Ora resta da capire quali saranno le misure punitive israeliane per tutti i documenti ufficiali che già portano la dicitura “Stato di Palestina”, le disposizioni sugli spostamenti dei lavoratori residenti in Cisgiordania e la prossima mossa di Abu Mazen. Nena News.