Un uomo di 30 anni e un bambino di 12 mesi feriti da razzi lanciati a Sud di Gaza. Colpiti anche un’impresa di lavatrici e l’officina di un fabbro. Israele: “Risposta a razzi contro di noi”.
dalla redazione
Gerusalemme, 4 aprile 2014, Nena News – Mentre a Tel Aviv il governo israeliano fermava il rilascio dei prigionieri come punizione politica nei confronti dell’Autorità Palestinese, il dialogo – debolissimo fin dall’inizio di questo ultimo round di negoziati cominciati lo scorso luglio – si interrompeva anche a Gaza.
Nella notte raid dell’aviazione israeliana contro a Striscia di Gaza hanno ferito due palestinesi, un uomo di 30 anni e un bambino di solo un anno. Entrambi sono stati ricoverati nell’ospedale Shifa di Gaza City dopo essere stati colpiti a Sud di Gaza, nell’area di Al-Maghraqa da un razzo. Ieri notte sono stati 15 gli attacchi da parte dell’aviazione di Tel Aviv in dieci diverse località della Striscia, dopo – dice l’esercito – il lancio di quattro razzi contro il Sud di Israele e il tentativo di rompere la rete di divisione a Nord.
Uno dei bombardamenti ha colpito un’impresa di lavatrici nel campo profughi di Jabaliya, un altro due siti appartenenti ad Hamas a Sud di Gaza. Colpiti anche l’ex stazione di polizia a Al Zahraa e l’officina di un fabbro a Jabaliya.
“Siti terroristici” secondo Israele, che come accade ormai dal 2007 sono spesso strutture civili, abitazioni o imprese familiari. Attacchi continui che, uniti all’assedio via terra e via mare imposto da Israele, impediscono a Gaza di vivere una vita normale, di portare avanti le tradizionali attività economiche necessarie ad uno sviluppo sostenibile e sano. Nena News