La nostra rubrica del sabato sul continente africano vi porta anche nella Repubblica Democratica del Congo dove l’ex ministro della salute è stato arrestato per la presunta cattiva gestione dei fondi stanziati per combattere l’ epidemia di Ebola in corso
di Federica Iezzi
Roma, 21 settembre 2019, Nena News –
Burkina Faso
I leader dell’Africa occidentale riuniti in Burkina Faso hanno annunciato un piano da un miliardo di dollari per combattere la crescente insicurezza nella regione del Sahel.
L’impegno, che sarà finanziato dal 2020 al 2024, è stato annunciato alla fine del vertice della ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale), tenutosi a Ouagadougou, la capitale burkinabè.
Il fondo comune contribuirebbe a rafforzare le operazioni militari dei Paesi coinvolti, contro i gruppi armati, affiliati ad al-Qaeda, che hanno rafforzato il loro punto d’appoggio attraverso l’arida regione del Sahel, rendendo inagibili ampie aree di territorio e alimentando la violenza etnica locale, in particolare in Mali e Burkina Faso.
Supportata dalla Francia, già una forza militare multinazionale nella regione del Sahel ha iniziato le operazioni di mantenimento della pace nel 2017, attirando truppe dal Mali, Niger, Ciad, Burkina Faso e Mauritania nel tentativo di respingere i gruppi armati.
Ma la mancanza di finanziamenti, addestramento e attrezzature ha limitato l’efficacia della task force congiunta del G5 Sahel.
All’inizio del vertice di Ouagadougou, il presidente della Commissione ECOWAS, Jean-Claude Brou, ha sottolineato il crescente pedaggio umano, economico e politico della violenza, invitando le Nazioni Unite a rafforzare la propria missione di mantenimento della pace MINUSMA, con sede in Mali dal 2013.
Spaventoso tributo: 2.200 attacchi negli ultimi quattro anni, 11.500 morti, migliaia di feriti, milioni di sfollati.
Repubblica Democratica del Congo
L’ex ministro della salute della Repubblica Democratica del Congo è attualmente in custodia cautelare per la presunta cattiva gestione dei fondi stanziati per la risposta del Paese alla recente epidemia di Ebola in corso.
La polizia nazionale ha dichiarato che Oly Ilunga Kalenga è stato arrestato perché aveva intenzione di eludere i procedimenti giudiziari lasciando il Paese.
Sono arrivate a quasi 2000 le vittime dell’ultimo focolaio di ebola in Repubblica Democratica del Congo, mentre i casi confermati del virus hanno ormai superato i 3000.
Dall’agosto 2018, la malattia virale ha continuato a diffondersi nelle province orientali del Nord Kivu e Ituri.
Alcuni casi sono stati confermati anche in Uganda dopo che alcuni dei pazienti hanno attraversato il confine.
Una sfiducia nei confronti degli operatori sanitari e diffusi problemi di sicurezza hanno minacciato la lotta contro l’infezione mortale. Tra i disordini, gli operatori sanitari sono riusciti a vaccinare sperimentalmente oltre 200.000 persone.
Somalia
Secondo gli ultimi dati resi pubblici dalle Nazioni Unite, circa due milioni di persone in Somalia sono a rischio di grave malnutrizione, a causa della siccità che tormenta il Paese, la peggiore dal 2011.
Decenni di conflitti e mancanza di investimenti hanno minato la capacità della Somalia di far fronte a ripetute crisi umanitarie.
La siccità è sempre più frequente e intensa e la stagione delle piogge provoca ormai inondazioni ricorrenti nel Paese. L’analisi più recente delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare ha mostrato che il raccolto dallo scorso aprile allo scorso giugno, è stato il peggiore dal 2011, a causa di piogge scarse e irregolari, a cui sono seguite distruttive inondazioni.
Nei prossimi mesi si prevede che fino a sei milioni di persone siano insicure dal punto di vista alimentare.
Circa 2,6 milioni di persone sono già state costrette a lasciare le proprie case a causa di catastrofi naturali e conflitti, secondo quanto dichiarato dall’ONU.
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