Esplode il contagio a Sana’a e Taiz, mentre 14 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza. L’Onu vicina a siglare un cessate il fuoco di 72 ore rinnovabile
di Chiara Cruciati
Roma, 8 ottobre 2016, Nena News – Settantadue ore di tregua rinnovabili: è quanto l’Onu è riuscita a strappare dopo una serie di incontri con le parti in conflitto. Non partirà subito, ma nei prossimi giorni, dicono fonti anonime dalla capitale dell’Oman. Di certo c’è il sì del movimento Houthi e delle forze legate all’ex presidente Saleh che si dicono d’accordo con il cessate il fuoco “in via di principio”, ovvero se la coalizione guida saudita cesserà davvero i raid aerei.
Il piano delle Nazioni Unite per una guerra dimenticata ma atroce, che ha già provocato 10mila vittime e tre milioni di sfollati, è più ampio: abbozzare una road map nelle prossime due settimane. Una speranza ridotta al lumicino dalle precedenti esperienze negoziali: i mesi di dialogo accumulate nell’ultimo anno e mezzo si sono sempre risolti in un nulla di fatto, a causa delle precondizioni di Riyadh che non ha mai accettato di aprire al movimento Houthi.
Eppure il paese è al collasso: l’Arabia Saudita continua ad armarsi pesantemente grazie ai generosi contratti di vendita di armi concessi dagli alleati occidentali, mentre gruppi islamisti estremisti – soprattutto al Qaeda nella Penisola Arabica, ma anche lo Stato Islamico – avanzano senza sosta arrivando a controllare distretti e città. La risposta Houthi è proseguire da soli sulla via della “normalizzazione politica” nelle zone controllate: fallita la creazione di un governo di unità inclusivo, i ribelli hanno annunciato la formazione di un esecutivo alternativo a quello di Aden, del presidente Hadi alleato saudita.
Due governi rivali: quello di Aden e quello di Sana’a, ribattezzato dagli Houthi di “salvezza nazionale” e presieduto da Abdel Aziz Ben Habtor, ex governatore di Aden e membro del partito di Saleh. Una decisione che di certo non allenta le tensioni ma che è lo specchio della mancanza di volontà a cercare un effettivo compromesso: l’Arabia Saudita ha sempre rigettato la possibilità di includere gli Houthi nel futuro dello Yemen, timorosa di perdere il totale controllo di un paese che considera suo cortile di casa, strategico per la posizione occupata, via di transito dal Golfo verso il canale di Suez.
A pagare le strategie politiche e militari altrui sono i civili. L’ultimo allarme lo lancia l’Unicef: la diffusione del colera. I più colpiti sono i bambini: “Questa esplosione si aggiunge alla miseria in cui vivono milioni di bambini in Yemen – spiega il rappresentante Unicef nel paese, Julien Harneis – I bambinini sono i più a rischio se il contagio non sarà subito contenuto, soprattutto da quando il sistema sanitario yemenita è collassato”. Già numerosi i casi nella capitale Sana’a e nella città di Taiz, da mesi principale campo di battaglia.
A monte sta la quasi impossibilità per 21 milioni di persone di trovare acqua potabile con costanza, insieme alla distruzione dei sistemi fognari e idrici. Pochi giorni fa era stata l’Onu a lanciare un allarme non nuovo, ripetuto da mesi ma rimasto inascoltato: oltre la metà degli yemeniti è malnutrito. Quattordici milioni di persone rischiano di morire di fame e il loro numero è in costante aumento: erano 7 milioni nel giugno 2015, a tre mesi dall’inizio della guerra. Una situazione aggravata dal mancato arrivo degli aiuti umanitari, bloccati dalla coalizione sunnita anti-Houthi e dalla struttura dell’economia yemenita che già prima del conflitto importava il 90% dei beni alimentari che consumava.
E manca anche il denaro: i paesi membri dell’Onu non donano, solo il 46% del programma di assistenza umanitaria delle Nazioni Unite è coperto da finanziamenti e il deficit sfiora il miliardo di dollari. L’Occidente manda armi a Riyadh e chiude il portafoglio di fronte alla sofferenza dei civili yemeniti. Nena News
Chiara Cruciati è su Twitter: @ChiaraCruciati
Il brillante fotografa ha spaventato i bambini con la macchina fotografica, chiaramente hanno pensato che fosse un’arma puntata su di loro!! Brava!