Nel suo nuovo rapporto sul Medio Oriente e Nord Africa, l’Agenzia dell’Onu per l’infanzia sottolinea la grave situazione umanitaria in Siria, Iraq e Yemen dove milioni di bambini pagano il prezzo più alto dei conflitti in corso
della redazione
Roma, 12 settembre 2017, Nena News – I numeri dell’Unicef sono impietosi: un bambino su cinque nell’area Mena (Medio Oriente e Nord Africa) ha bisogno di assistenza umanitaria immediata.
Nel suo nuovo rapporto, l’agenzia dell’Onu per l’infanzia sottolinea la drammatica situazione della Siria dove 12 milioni di minori, rifugiati interni o all’estero, necessitano di aiuti. Ma non sempre è possibile compiere le operazioni di assistenza umanitaria: 2 milioni di bambini, scrive l’Unicef, vivono in aree assediate o difficili da raggiungere a causa della guerra civile in corso.
Non è migliore la situazione dei loro coetanei in Iraq: qui i duri combattimenti a Tal Afar e Mosul tra l’autoproclamato Stato Islamico e le forze di sicurezza irachene sostenute dalla coalizione Usa hanno impedito a cinque milioni di bambini di disporre di acqua potabile, di sanità, di servizi igienici e, più in generale, di condizioni di vite sicure. I minori sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto delle guerre in corso nei loro paesi dove, anche a causa dei ripetuti attacchi contro le infrastrutture civili come ospedali, scuole, impianti idrici, sono esposti quotidianamente a morte o a malattie. Quanto accade in Yemen è emblematico: i raid della coalizione a guida saudita e i violenti scontri tra houthi e il governo Hadi hanno distrutto il sistema di raccolta dei rifiuti e quello idrico causando tra le più gravi epidemia di colera mai registrate (finora sono 610.000 i casi ufficiali).
Grave la situazione anche a Gaza dove, sostiene Save the Children, un milione di minori vive in “condizioni disperate”. La diminuzione di corrente elettrica imposta dall’Autorità palestinese e Israele (3-4 ore massimo al giorno) – ha denunciato la scorsa settimana l’organizzazione britannica – fa sì che le scuole non funzionino bene e che il trattamento delle acque non sia operativo. “Il 60% del mare che bagna Gaza è contaminato da scarichi non trattati e più del 90% delle risorse idriche non sono potabili” ha scritto Save the Children.
“I conflitti continuano a rubare l’infanzia a milioni di ragazzi e ragazze. Decine di anni di progressi sono a rischio in Medio Oriente e Nord Africa” ha dichiarato con amarezza il direttore regionale dell’Unicef, Geert Cappelaere. “I bambini di questa area sono sottoposti a livelli di violenza senza precedenti e sono testimoni di orrori che nessuno dovrebbe vivere. Se la violenza e le guerre continuano, le conseguenze non solo per la regione, ma anche per il mondo intero, saranno terribili”. Cappelaere ha lanciato perciò un invito ai leader mondiali a “fare di più per porre fine alle violenze per il bene dei ragazzi e delle ragazze”.
Il direttore regionale dell’Unicef ha poi osservato come i conflitti in corso in Medio Oriente e in Nord Africa stiano lasciando anche profonde ferite sociali: “In mancanza di una fine alle guerre e con sempre più minori risorse finanziarie, molte famiglie non hanno scelta se non quella di mandare i loro figli a lavorare o a far sposare le loro figlie prematuramente. Il numero dei bambini colpiti dai combattimenti è più che raddoppiato”. Nena News
Un criminale attentato firmato USA contro le nuove generazioni di arabi e curdi, un crimine contro l umanità !!!