La confederazione dei sindacati “Kesk” accusa il governo per la morte di 282 lavoratori. Ieri presa a calci l’auto del premier che si è dovuto rifugiare in un supermercato.
AGGIORNAMENTO ORE 16:30
Dopo il calcio del consigliere di Erdogan ad un manifestante che giace a terra circondato da due militari, spunta ora un video in cui il Premier Erdogan colpirebbe con un pugno un manifestante. Nel filmato la folla furiosa di Soma circonda il Premier fischiandolo e inveendo contro di lui. All’inizio del video il Primo Ministro si avvicina ad un manifestante dicendogli: “Forza fischiami in faccia ”. La persona entra nel supermercato ed Erdogan sembra seguirlo con le sue guardie nel corpo. Ad un certo punto, nella calca, si vede il braccio del Premier stendersi in direzione del manifestante.
Molti utenti dei social network parlano di “pugno”, ma è difficile stabilire se il Premier abbia colpito volutamente il giovane o se, piuttosto, il movimento del braccio sia stato causato dalla mischia. Subito dopo il presunto colpo il Premier esce dal supermercato.
Secondo il quotidiano Evrensel, Erdogan avrebbe dato un pugno ad una sedicenne dopo che questa avrebbe gridato: “Cosa ci fa l’assassino di mio padre qui?”.
Stamane il Premier aveva minimizzato il disastro avvenuto a Soma due giorni fa definendo gli incidenti nelle miniere come “cose ordinarie” che accadono in molti altri paesi. Il Premier ha citato il caso della Gran Bretagna del 1900.
Intanto il principale leader di Opposizione, Gursel Tekin, ha dichiarato che il suo partito ha formato una commissione che si occuperà del disastro di Soma. “Seguiremo il caso giorno per giorno” ha detto il leader del Partito del popolo repubblicano (CHP). Tekin ha poi aggiunto che il partito farà tutto il possibile per fare chiarezza su quanto è accaduto.
Il video della presunta aggressione di Erdogan tratto dal sito del quotidiano turco Hurriyet
http://webtv.hurriyet.com.tr/2/64302/0/basbakan-in-markete-giris-ani
AGGIORNAMENTO ORE 13:
Sui fatti relativi alla miniera di carbone a Soma (Turchia) è intervenuta poco fa Amnesty International. L’organizzazione per i diritti umani ha accusato il governo turco di “giocare con le vite delle persone”. “E’ una tragedia che doveva essere evitata” ha detto Andrew Gardner, ricercatore sulla Turchia per Amnesty International in una nota pubblicata sul sito dell’organizzazione. “Il fatto che il governo abbia respinto i recenti inviti dei parlamentari ad investigare è al dir poco sconvolgente”.
Clima teso da alcuni giorni in molte città della Turchia. A Istanbul la polizia sta continuando a lanciare gas lacrimogeni e cannoni ad acqua nel tentativo di disperdere le migliaia di manifestanti. Le forze dell’ordine sono intervenute anche nella città di Smirne dove circa 20.000 persone sono scese in piazza per protestare per la morte degli oltre 282 minatori. Il capo del sindacato di sinistra DISK è stato portato in ospedale. A riferirlo è l’agenzia Dogan.
Intanto mentre vi scriviamo una foto sta destando molto scalpore in Turchia. Nella foto si vede il consigliere del Primo Ministro Erdogan, Yusuf Yerkel, calciare un manifestante che giace a terra circondato da due militari. La fotografia, secondo Report Turk, è stata scattata a Soma, la città dove è avvenuta la tragedia dei minatori.
Secondo alcune fonti a subire la violenza di Yerkel sarebbe proprio il parente di uno dei minatori deceduti.
di Michele Giorgio
Roma, 15 maggio 2014, Nena News – Giornata di lutto nazionale e di sciopero duro in tutto la Turchia proclamato dalla confederazione dei sindacati “Kesk” per protestare contro il disastro alla miniera di Soma dove sono morti 282 lavoratori mentre svaniscono le speranze di ritrovare ancora in vita gli oltre cento intrappolati a 400 metri di profondità. “Quelli che praticano la politica delle privatizzazioni mettono in pericolo la vita dei lavoratori in nome della riduzione dei costi. Perciò sono colpevoli della strage di Soma e ne devono rispondere”, hanno scritto in un comunicato i sindacati in evidente riferimento alla politica portata avanti dal governo islamista del premier Erdogan.
Accuse ben fondate alla luce dell’atteggiamento mantenuto dall’esecutivo in questi ultimi anni nelle politiche del lavoro e per la sicurezza dei lavoratori. “A Soma non è stato un incidente, è stato un massacro provocato dalle privatizzazioni”, ha protestato anche il segretario del Partito dei Lavoratori, Hasan Basri Ozbey. Privatizzazioni “selvagge”, rincarano la dose i sindacati ricordando i rapporti stretti tra il governo e le oligarchie economiche che dominano la Turchia.
Il proprietario della miniera di Soma, riferiva ieri il quotidiano Hurriyet, nel 2012 andava in giro a vantarsi di avere ridotto, dopo la privatizzazione, da 130 a 24 dollari il costo di una tonnellata di carbone, tagliando in ogni modo il costo del lavoro. E con esso, si è capito dopo il disastro, anche la sicurezza dei lavoratori. I sindacati in passato avevano chiesto l’apertura di una inchiesta sugli incidenti registrati negli ultimi tempi a Soma ma la proposta è stata bocciata dal partito Akp di Erdogan, che controlla il Parlamento, con la motivazione che le autorità competenti avevano condotto almeno quattro ispezioni nella miniera negli ultimi due anni, elogiando i dispositivi di sicurezza.
Ispezioni fasulle, visto ciò che è successo, senza dimenticare che non pochi dei minatori morti o rimasti feriti lavoravano in nero. Non è un caso peraltro che la Turchia di Erdogan sia il paese della zona europea con il tasso più alto di incidenti sul lavoro.
Non meravigliano perciò la rabbia e le proteste divampate ieri in varie città della Turchia contro in governo che ha fatto del sostegno al capitalismo sfrenato e al profitto la sua linea programmatica. Erdogan è stato duramente contestato a Soma dove i parenti delle vittime lo hanno accolto con fischi e grida, la sua auto è stata presa a calci. Ad un certo punto, su indicazione delle guardie del corpo, il primo ministro si è dovuto rifugiare in un supermercato in attesa del ritorno alla calma. Manifestazioni e scontri con la polizia sono avvenuti anche a Kizilay (Ankara) e nel centro di Istanbul.
Erdogan ha promesso un’inchiesta su quanto accaduto a Soma ma ha offeso i parenti delle vittime affermando che i disastri nelle miniere sono “frequenti”, facendo riferimento ai minatori morti in varie parti del mondo in incidenti nel XIX e nel XX secolo. Nena News