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Il Qatar comunica che 20 mila palestinesi riceveranno un permesso di lavoro per trasferirsi nel Golfo. La soluzione non è quella di far emigrare i palestinesi ma di farli lavorare nella loro terra, mettendo fine dell’occupazione militare israeliana, unica possibilità per lo sviluppo economico.

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Ramallah, 8 febbraio 2014, Nena News – Il Qatar darà circa 20mila permessi di lavoro per i palestinesi dei Territori occupati, dopo circa otto anni che cio’ non avveniva per la distanza politica tra l’Autorita’ nazionale palestinese (Anp) di Abu Mazen e il regno del Golfo.

Giubilo da parte dei dirigenti dell’Anp. “E’ un’iniziativa importantissima – afferma Ihab Bsiso, un portavoce di Abu Mazen, in un lancio diffuso dell’agenzia di stampa italiana Ansa  – Ogni anno le università palestinesi sfornano migliaia di ingegneri, dottori e tecnici informatici, ma per la penuria di lavoro (la disoccupazione giovanile in Cisgiordania, secondo dati recenti, sfiora il 40%) sono costretti ad accettare qualsiasi cosa”.

I primi permessi, ha comunicato Ibrahim Ghannam, ambasciatore palestinese a Doha, saranno rilasciati nei prossimi giorni. I ministeri del lavoro di entrambe le parti stanno creando un database per permettere ai palestinesi di caricare il proprio curriculum. Eleggibili per il permesso di lavoro sono tutti i cittadini della Cisgiordania e di Gaza.

I permessi potrebbero includere anche i famigliari dei lavoratori.  In questo caso l’esodo riguardarebbe decine di migliaia di palestinesi. Non e’ certo questa la risposta al problema della mancanza di lavoro per i palestinesi nella loro terra. Gli elevati livelli di disoccupazione nei Territori occupati sono frutto dell’occupazione militare israeliana che continua ad impedire – con restrizioni di ogni tipo, chiusure territoriali, permessi negati – lo sviluppo dell’economia palestinese. Il futuro dei palestinesi deve essere nella loro terra.

I legami tra il Qatar e l’Anp sono migliorati dopo il colpo di stato militare in Egitto che lo scorso luglio ha deposto il presidente islamista Mohammed Morsi stretto alleato del movimento Hamas che controlla Gaza sostenuto proprio da Doha. Dopo la caduta dei Fratelli Musulmani in Egitto, il Qatar ha cercato di riallinearsi scegliendo di riaprire i contatti con Abu Mazen rimasti “freddi” per lungo tempo a vantaggio di Hamas. Nel novembre scorso l’emirato ha donato circa 150 milioni di dollari per sostenere l’operatività del governo dell’Anp ed è stato tra gli investitori nel progetto di Rawabi, la nuova città palestinese nata da un’idea di Bashar al-Masri, nipote di Munib, il miliardario di Nablus. Un nuovo centro abitato che fa storcere il naso a non pochi palestinesi. Nena News

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