Morto palestinese ferito ieri a Gaza quando i militari israeliani hanno aperto il fuoco sui dimostranti. Jamal Musalah è il 13simo palestinese ucciso dallo scorso 6 dicembre,quando Donald Trump su Gerusalemme capitale d’Israele. Intanto Ahed Tamimi e la madre Nariman restano in carcere, la cugina Nour forse sarà liberata domani
AGGIORNAMENTI
SABATO 30
ore 8,30. Morto palestinese ferito ieri a Gaza da colpi israeliani
Si chiama Jamal Musalah, 20 anni, del campo profughi di Maghazi, il palestinese spirato nelle notte in ospedale per le ferite riportate ieri quando i militari israeliani hanno aperto il fuoco sui dimostranti palestinesi che a migliaia, in nove punti lungo il confine, partecipavano alle proteste di ieri contro Israele. Musalah è il 13simo palestinese ucciso dagli israeliani dallo scorso 6 dicembre, giorno della dichiarazione di Donald Trump su Gerusalemme capitale d’Israele.
—————————————————————————————————————————————————–
ore 18 – Centinaia di feriti nei Territori Occupati
Secondo i dati del ministero della Salute di Gaza e della Mezzaluna rossa, oggi nei Territori Occupati l’esercito israeliano ha ferito oltre 230 palestinesi: 100 i feriti a Gaza, di cui 34 ricoverati in ospedale perché colpiti da pallottole vere (due sono in gravi condizioni); e 130 in Cisgiordania.
ore 14.20 – 38 feriti in Cisgiordania, oltre 40 nella Striscia
Sale il bilancio dei feriti a Gaza per le proteste del quarto”venerdì di rabbia” palestinese. Il ministro Ashraf al-Qudra: “40 feriti per pallottole vere. 70 intossicati dai gas”. 36 feriti in Cisgiordania.
Sotto: foto tratta dal sito israeliano Yediot Ahronot in cui si vede l’edificio leggermente danneggiato dal terzo razzo sparato oggi dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano (gli altri due sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome). L’attacco è avvenuto mentre a Kfar Gaza era in corso una cerimonia in ricordo del soldato Oron Saul il cui corpo, per la stampa israeliana, è ancora nelle mani di Hamas. Presenti all’evento anche il ministro israeliano Kara e il leader laburista Gabbai. Gabbai, dopo i razzi di stamane, ha criticato duramente il governo Netanyahu augurandosi ora “una risposta dura” contro i palestinesi da parte di Tel Aviv
ore 15.00 15 palestinesi feriti al confine tra Gaza e Israele, 45 intossicati a Khan Younes dai gas lacrimogeni sparati dall’esercito
Negli scontri a confine tra la Striscia di Gaza e Israele tuttora in corso, 15 palestinesi sono stati feriti perché colpiti da pallottole vere sparate dall’esercito israeliano. Sempre nella Striscia, 45 palestinesi sono rimasti intossicati a est di Khan Yunis dai gas lacrimogeni lancati dell’esercito
ore 13.15 – Hamas pubblica immagine del soldato israeliano scomparso a Gaza nel 2014
Nei giorni scorsi le brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato del movimento islamico Hamas, hanno mostrato a Gaza uno striscione con l’immagine di Oren Shaul, il soldato scomparso durante l’offensiva militare “Margine Protettivo” contro Gaza, accompagnata da una didascalia in arabo e in ebraico. “Finché i nostri eroi non vedranno la libertà, neanche questo prigioniero vedrà la libertà”. Nel 2014, le brigate annunciarono di aver catturato Shaul durante un’ incursione israeliana a Shajaiya. L’esercito invece disse che il soldato era stato ucciso e che Hamas ne aveva sottratto il cadavere. Nel 2016,l’agenzia di stampa palestinese SAFA, vicina a Hamas, aveva riferito che il soldato era vivo e tenuto prigioniero.
ore 13 – In centinaia manifestano a Gaza, due feriti gravi ad Arroub
Due persone sono state arrestate nella città vecchia di Gerusalemme, si tratta di una donna e di un uomo. Scontri ad al-Bireh, Betlemme e Tulkarem tra manifestanti e soldati israeliani. Secondo Palestine Tv, a Arroub due palestinesi sono stati feriti da proiettili veri. I dati della Mezza luna rossa: quattro feriti per proiettili rivestiti di gomma a Nablus, due a Beita e due a Huwwara, 18 intossicati dai gas a Qalqiliya.
Intanto a Gaza centinaia di persone stanno raggiungendo il confine con Israele; a un raduno della Jihad Islamica, Mushir al-Masri ha chiesto all’Anp di “porre fine al coordinamento alla sicurezza con Israele”.
ore 12.45 – Un giovane ferito a Beit Ummar, proteste in Cisgiordania
Proteste in corso in Cisgiordania dopo la preghiera del venerdì. Centinaia di palestinesti stanno manifestando a Gerico, Betlemme e Hebron. Un giovane è stato ferito a Beit Ummar, a nord di Hebron: l’esercito israeliano sta lanciando gas lacrimogeni, proiettili rivestiti di gomma e sparando pallottole vere.
ore 12 – Ma’an: Israele lancia sei raid su Gaza
Secondo l’agenzia palestinese Ma’an, Israele ha risposto al lancio di tre missili intercettati da Iron Dome questa mattina colpendo sei volte la zona est della Striscia di Gaza. Intanto in Cisgiordania i palestinesi si preparano alle manifestazioni del venerdì: tensione a Betlemme, assembramenti alla periferia di Ramallah, nei pressi di Beit El. Scontri in corso nel campo profughi di Arroub, tra Betlemme e Hebron
——————————————————————————————————-
della redazione
Gerusalemme, 29 dicembre 2017, Nena News – Dopo l’udienza di ieri nel carcere militare israeliano di Ofer, dopo la protesta delle donne palestinesi e straniere attaccata con gas lacrimogeni e granate stordenti dell’esercito di Tel Aviv, questa mattina Nour Tamimi – la cugina della 16enne Ahed – avrebbe dovuto essere rilasciata dietro pagamento di una cauzione di 5mila shekel, circa mille euro.
Ma, dice a Nena News lo zio, le autorità israeliane hanno sospeso la scarcerazione per almeno 24-48 ore, per “ulteriori indagini”. Restano dietro le sbarre anche Ahed e la madre Nariman, entrambe arrestate due settimane fa. Ieri i giudici militari hanno esteso la loro detenzione rispetticamente di sette e sei giorni. La ragazza, diventata simbolo delle proteste di queste settimane contro la decisione del presidente Usa Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, è accusata di aver schiaffeggiato due soldati durante un raid nel villaggio di Nabi Saleh. Gli stessi soldati che hanno sparato al cugino 14enne, Mohammed, ferendolo gravemente alla testa con un proiettile rivestito di gomma.
Rilasciato su cauzione, ieri, anche Fawzi al Juneidi, altro simbolo della sollevazione: il 17enne residente a Hebron è diventato un’icona palestinese dopo la foto che lo ritrae bendato e circondato da oltre 20 soldati israeliani. Resta invece dietro le sbarre per altri sei mesi Khalida Jarrar, leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, arrestata lo scorso luglio e da allora in detenzione amministrativa, ovvero detenuta senza accuse né processi ma solo sulla base di “file segreti”.
Secondo il suo legale, Mahmoud Hassan, le autorità israeliane la indicano come soggetto pericoloso senza però aver mai presentato né prove né accuse specifiche, come accade con tutti i detenuti amministrativi, migliaia, che in questi anni hanno “soggiornato” nelle prigioni israeliani anche per anni, in violazione del diritto internazionale. Al momento sono almeno 500 i prigionieri politici palestinesi in detenzione amministrativa, su un totale di 6.400.
E mentre le proteste continuano, insieme agli arresti, 637 dalla dichiarazione di Trump del 6 dicembre – di questi 174 minori e 13 donne – proseguono anche i raid e gli attacchi di soldati e coloni in Cisgiordania: ieri un gruppo di 20 coloni provenienti dall’insediamento illegale di Yitzhar (noto per le posizioni radicali e per le aggressioni ai palestinesi) ha attaccato una scuola nel villaggio palestinese di Burin, a Nablus. Sono entrati protetti dai soldati, che hanno sparato proiettili rivestiti di gomma, gas lacrimogeni e granate stordenti, e ferito due studenti. Oltre 20 i ragazzi che hanno sofferto per l’inalazione di gas.
Tensione anche a Gaza dove il sistema israeliano Iron Dome avrebbe intercettato tre razzi lanciati dalla Striscia. Nena News
Pingback: Quotidiano di informazione. Raccontateci i fatti vostri. Inviate le vostre storie,le vostre foto alla redazione del Quotidiano on line e noi le pubblicheremo. Bastano poche righe e una foto per raccontare una città,un paese o un evento