Dopo 14 mesi di detenzione in un carcere israeliano, la leader del Fronte Popolare – nonché membro del Parlamento palestinese – è stata rilasciata oggi
della redazione
Roma, 3 giugno 2016, Nena News – A 14 mesi dal suo arresto, il primo aprile 2015, Khalida Jarrar è stata rilasciata questa mattina dal carcere israeliano in cui era detenuta. La leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e membro del Consiglio Legislativo Palestinese era stata arrestata in un violento raid dell’esercito israeliano nella sua casa Irsal al-Bireh, vicino Ramallah. A dicembre è arrivata la condanna definitiva: 15 mesi di prigione.
I capi di accusa che pesavano sulla Jarrar erano ben 12, tra cui l’essere membro di organizzazione terroristica (come Israele etichetta il Pflp), l’aver svolto attività politica per l’organizzazione in questione e aver incitato al rapimento di soldati israeliani. Subito era stato spiccato contro di lei un ordine di detenzione ammnistrativa (misura cautelare che non prevede né accuse ufficiali né processo, abusata dalle autorità israeliane) di sei mesi, poi rinnovato.
All’epoca in molti indicarono nella vendetta la reale motivazione dietro l’arresto e la condanna: Khalida Jarrar aveva resistito all’ordine di deportazione a Gerico che Tel Aviv gli aveva consegnato. Con una tenda di protesta piantata per un mese a Ramallah, la parlamentare aveva ottenuto la cancellazione dell’ordine. Nello stesso periodo era entrata nella commissione palestinese che si occupa di preparare report sulle violazioni israeliane da consegnare alla Corte Penale Internazionale. Poco dopo, l’arresto.
La Jarrar non è l’unica parlamentare ad aver passato tempo dietro le sbarre: ad oggi – secondo i dati dell’associazione palestinese Addameer - sono ancora 6 i membri del Consiglio Legislativo Palestinese in una prigione israeliana, accanto a 7mila prigionieri politici. Nena News