Stoccolma ha mantenuto la parola dando seguito alla decisione annunciata il 3 ottobre dal premier Stefan Lovfen. Irritazione in Israele. Liebermann: “Il Medioriente non è un mobile Ikea”
della redazione
AGGIORNAMENTO VENERDÌ 31 OTTOBRE – Israele ha richiamato il suo ambasciatore a Stoccolma, poche ore dopo l’annuncio del governo svedese del riconoscimento dello Stato di Palestina.
In via ufficiale il diplomatico è stato richiamato per “consultazioni”, ma per un periodo di tempo non specificato.
La decisione del la Svezia ha irritato gli israeliani e il ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman, ha usato toni sarcastici per commentare l’accaduto. È “una scelta errata, perché rischia di rafforzare fra i palestinesi tendenze estremiste”, ha detto Lieberman, aggiungendo che la Svezia dovrebbe capire che il quadro mediorientale ” è molto più complesso che non i mobili dell’Ikea”.
Si è trattato, invece, di una decisione “coraggiosa e storica”, secondo il presidente dell’Anp Mahmud Abbas. Nena News
Roma, 30 ottobre 2014, Nena News – Il governo svedese oggi ha riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina nei territori di Cisgiordania e Gaza occupati da Israele nel 1967 . Il passo, che segue una decisione annunciata il 3 ottobre dal premier Stefan Lovfen, era stata anticipata dal ministro degli esteri, Margot Wallstrom, sul quotidiano Dagens Nyheter. “E’ un passo importante…Qualcuno dirà che è una decisione arrivata troppo presto, a me spiace sia arrivata così in ritardo”, ha commentato Wallstrom in apparente riferimento alle reazioni negative giunte da Israele e dagli Stati Uniti nelle scorse settimane all’iniziativa avviata dalla Svezia.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha ”salutato con favore” la decisione di Stoccolma e ha invitato altre nazioni a seguirne l’esempio.
La Svezia si va così ad unire ai 134 paesi del mondo che hanno già riconosciuto l’esistenza di uno Stato palestinese, ma è il primo in Europa occidentale a compiere un simile passo da membro della Ue. Polonia, Slovacchia e Ungheria avevano già riconosciuto lo Stato di Palestina, ma prima di entrare a far parte dei 28 membri dell’Unione Europea.
A inizio ottobre era stata negativa la reazione della Casa Bianca che ha definito “prematura” la decisione svedese: “Riteniamo che il riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese sia prematura – aveva detto la portavoce del Dipartimento di Stato, Jen Psaki – Noi certamente sosteniamo il diritto palestinese allo Stato, ma questo può arrivare solo attraverso un negoziato (bilaterale con Israele), una risoluzione delle questioni finali e il riconoscimento reciproco da entrambe le parti”.
Di quali negoziati parli Washington, agli occhi dei palestinesi, resta un mistero. L’ultimo round sponsorizzato dal segretario di Stato John Kerry nel luglio 2013 è miseramente naufragato la scorsa primavera. Nena News
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