Il ministro dell’educazione ha detto che non lascerà l’esecutivo, ma ha attaccato duramente, neanche troppo velatamente, il premier che ieri ha annunciato che manterrà per sé la carica di ministro alla difesa lasciata scoperta dopo le dimissioni di Lieberman
della redazione
Roma, 19 novembre 2018, Nena News – Il ministro dell’istruzione Naftali Bennet non lascerà il governo, ma non le ha mandate a dire oggi al premier Netanyahu. “Qualcosa di cattivo è accaduto a noi all’interno [del governo] – ha detto nel corso di una conferenza stampa – Da anni, compresi gli ultimi dieci anni dei governi Netanyahu, lo stato d’Israele ha smesso di vincere. L’ho visto con i miei occhi durante la Seconda guerra in Libano, come comandante dell’aviazione nell’area occidentale del Libano. Ho visto la confusione, i problemi, la mancanza di determinazione. Ho visto la mancanza di spirito. Non sono i nemici quelli che mi preoccupano”.
Il riferimento è proprio al premier che ha negato in questi giorni al ministro, nonché leader del partito dei nazionalisti-religiosi “Casa Ebraica”, il dicastero alla difesa lasciato scoperto dopo le dimissioni di Avigdor Lieberman per la “mano leggera” decisa da Netanyahu a Gaza. Bennet, insieme alla sua collega di partito e ministra di giustizia Ayelet Shaked, erano arrivati a minacciare in questi giorni di ritirare il loro sostegno all’esecutivo (di fatto mandando il Paese alle urne anticipate) qualora Bennet non avesse ottenuto il posto appartenuto a Lieberman.
Netanyahu ha fatto però orecchie da mercante e, nel corso di un discorso televisivo, ha detto ieri che sarà lui stesso ora a dirigere il ministero scoperto. “Non c’è posto per considerazioni personali e politiche quando è in ballo la sicurezza del Paese” ha ammonito, invitando poi i suoi partner di coalizione a non mandare Israele ad elezioni anticipate. Una mossa “irresponsabile”, l’ha così definita, visto che lo stato ebraico “vive uno dei periodi più complessi in termini di sicurezza”.
La risposta di Casa Ebraica al messaggio televisivo di Netanyahu era stata ieri immediata: in una nota, il partito aveva fatto sapere che “non cambia nulla” rispetto alla volontà di Bennett di avere il dicastero alla difesa. “Questo è un governo che è formalmente di destra, ma agisce come uno di sinistra. Questo governo ha un’agenda di sinistra, ha perduto la forza di deterrenza contro Hamas, non è riuscito ad evacuare Khan al-Ahmar ed è debole contro i terroristi e le loro famiglie”.
Secondo molti commentatori, nonostante le parole di Bennet di oggi, Israele va verso elezioni anticipate. Su questo punto concorda anche il parlamentare Roy Falkman di Kulanu, uno dei partiti della coalizione. “L’esecutivo non funziona bene da diverse settimane. Andremo lo stesso alle elezioni anche se Bennet e Shaked non si dimetteranno”.
Una prospettiva di cui sembrerebbe essere conscio anche lo stesso premier che, scrive la stampa locale, nel suo discorso di ieri avrebbe nei fatti dato inizio alla sua campagna elettorale. Nena News