La ong statunitense accusa il blocco sunnita guidato da Riyadh di non rispettare il diritto internazionale e chiede alla comunità internazionale di inserirlo in una “lista della vergogna” tra i paesi che violano i diritti dei bambini
della redazione
Roma, 13 settembre 2017, Nena News – L’accusa di Human Rights Watch (Hrw) è pesante: la coalizione saudita sta compiendo in Yemen “crimini di guerra”. Nel suo ultimo rapporto pubblicato due giorni fa la ong statunitense documenta le uccisioni, a partire da giugno, di 26 bambini in cinque raid aerei. Il blocco sunnita guidato da Riyadh, denuncia l’organizzazione, nonostante le sue garanzie, non sta rispettando il diritto internazionale e pertanto andrebbe inserito in una “lista della vergogna” tra i paesi che violano i diritti dei bambini.
“L’Arabia Saudita ha promesso di ridurre i danni ai civili, tuttavia i suoi bombardamenti stanno spazzando via intere famiglie” ha detto Sarah Leah Whitson, la direttrice del Medio Oriente del gruppo. “I civili yemeniti non dovrebbero aspettare altro tempo ancora prima di ricevere il sostegno dei membri del Consiglio dei diritti umani per l’apertura di una inchiesta internazionale credibile”.
Di fronte all’uccisione dei civili, la coalizione ha agito in due modi: o ha ammesso i suoi “errori” dovuti a “errori tecnici” o a uno “lavoro sbagliato di intelligence” o ha negato del tutto le sue responsabilità. Qualunque sia stata la “motivazione” dietro questi massacri, l’unico elemento certo è che finora non è stata aperta alcuna indagine. Anzi: al numero crescente dei morti civili, i paesi occidentali (Washington e Londra in testa, ma anche Roma) hanno risposto continuando a vendere armi alla coalizione incassando miliardi di dollari.
I numeri presentati nel rapporto sono agghiaccianti: secondo Hrw, soltanto negli ultimi due mesi, i jet di guerra della coalizione hanno ucciso 39 civili, di cui 26 bambini. Non usa giri di parole l’ong nel denunciare la campagna aerea del blocco anti-houthi: i cinque raid che hanno colpito 4 case e un negozio di alimentari, infatti, sono stati compiuti “deliberatamente o avventatamente” e hanno provocato “una indiscriminata perdita di vite civili in violazione delle leggi internazionali” costituendo “crimini di guerra”.
Il 3 luglio, ad esempio, un bombardamento ha ucciso 8 membri di un’unica famiglia nella provincia di Taiz. Scena che si è ripetuta più o meno in modo simile il 4 agosto quando a morire sotto le bombe sono state 9 persone di uno stesso nucleo familiare. Sei delle vittime erano bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni.
“Le ripetute promesse della coalizione saudita di bombardare rispettando la legge non stanno risparmiando ai bambini yemeniti gli attacchi illegali – continua Whitson – Ciò dimostra quanto sia importante da parte delle Nazioni Unite che la coalizione venga inserita nella ‘lista della vergogna’ per le violazioni commesse contro di loro durante un conflitto armato”.
Gli orrori della guerra yemenita dimenticata dalla stampa mainistream (a partire da quella italiana) hanno provocato finora almeno 10.000 morti, un bilancio sicuramente a ribasso dato che risale a diversi mesi fa. Lunedì l’Onu ha detto di aver verificato almeno 5.144 vittime civili principalmente a causa dei raid della coalizione. In Yemen, inoltre, si continua a morire di colera: sui 600.000 casi registrati, sono poco più di 2.000 le persone ad aver perso la vita per la malattia. Una cifra che, seppur più lentamente, continua ogni giorno a salire. I più colpiti? I bambini. Nena News