La petroliera Altair è in fiamme e alla deriva perché sarebbe stata colpita da un “siluro”. Altre esplosioni hanno coinvolto una seconda nave, la Kokuka Courageous
della redazione
Roma, 13 giugno 2019, Nena News – Tensione altissima nel Golfo dell’Oman dove la petroliera Altair, battente bandiera delle isole Marshall, è in fiamme e alla deriva perché sarebbe stata colpita da un “siluro” nelle acque tra gli Emirati e l’Iran. La compagnia armatrice norvegese ha comunicato che sulla nave – che trasporta 75.000 tonnellate di nafta – si sono verificate tre esplosioni, non ci sono feriti tra i 23 membri dell’equipaggio composto in gran parte da persone provenienti da Russia, Georgia e Filippine. La Altair è assistita da unità navali della V Flotta Usa che ha la sua base nel Bahrain.
La Guardia costiera dell’Oman, attraverso un suo portavoce, parla apertamente di un “attacco” che ha causato una o più esplosioni a bordo. Anche la compagnia energetica taiwanese CPC, che aveva commissionato il trasporto della nafta a bordo della nave, sostiene che potrebbe essere stata colpita da un siluro. Altre esplosioni hanno coinvolto una seconda nave, la Kokuka Courageous, battente bandiera panamense, il cui equipaggio è stato evacuato e portato al sicuro.
L’accaduto non è ancora chiaro. L’area interessata è nei pressi dello Stretto di Hormuz, importante via d’accesso ai terminal petroliferi nel Golfo dei paesi arabi e dell’Iran. La Marina americana dice di aver ricevuto due chiamate di soccorso, la prima alle 6:12 e una seconda alle 7:00. Quindi si sono diffuse voci di un attacco con siluri. Al momento non si hanno informazioni più precise.
L’incidente giunge a un mese dal sabotaggio di quattro petroliere avvenuto al largo della costa di Fujairah, negli Emirati. L’ambasciatore di Abu Dhabi all’Onu, una settimana fa, ha riferito ai membri del Consiglio di sicurezza che gli attacchi alle quattro navi sono stati frutto di una “operazione sofisticata” coordinata molto probabilmente da un “attore statale” poiché hanno richiesto l’impiego imbarcazioni veloci e di sub esperti per sistemare le mine sotto la linea di galleggiamento delle petroliere. Un riferimento, senza nominarlo, all’Iran che invece gli Stati Uniti hanno direttamente accusato di essere responsabile. Tehran da parte sua ha negato qualsiasi coinvolgimento. Il “falco” anti-iraniano e consigliere per la sicurezza nazionale Usa, John Bolton, aveva detto che mine iraniane erano state probabilmente usate nel sabotaggio senza però fornire alcuna prova a sostegno delle sue affermazioni.
L’accaduto di questa mattina ha immediatamente fatto salire il prezzo del greggio sul mercato internazionale. Nena News