Stamattina a Jabaliya missili israeliani hanno centrato uno dei rifugi per gli sfollati di Gaza. Oltre 1.200 le vittime dall’inizio dell’operazione. Al Cairo le fazioni palestinesi discutono di tregua, ma Hamas vuole garanzie.
AGGIORNAMENTI:
ore 23 – TROVATI 20 CORPI TRA LE MACERIE, SALE A 1.360 IL NUMERO DELLE VITTIME
I soccorritori hanno trovato oggi 20 corpi tra le macerie di alcuni palazzi a Jabaliya, nord della Striscia. Sale a 130 il numero dei morti nella sola giornata di oggi, almeno 1.360 le vittime dall’8 luglio.
Intanto il presidente dell’ANP, Abbas, ha chiesto al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, di riconoscere Gaza come area disastrata e di alla comunità internazionale di assumersi la responsabilità della crisi umanitaria in corso.
Ore 21.45 – UNRWA: “ISRAELE, PAESE OCCUPANTE, SI PRENDA CARICO DEGLI SFOLLATI. NOI NON CE LA FACCIAMO”
Dura dichiarazione di Robert Turner, direttore dell’Unrwa a Gaza, dopo l’ennesimo bombardamento di una scuola dell’agenzia. turner ha detto ad Haaretz che se Tel Aviv continua ad attaccare, dovrà anche occuparsi degli sfollati che sta provococando, in quanto Potenza occupante, poichè l’agenzia non sarà piu’ in grado di farlo. Turner ha detto di avere riferito il messaggio a Israele diverse volte negli ultimi due giorni. Dei 400.000 sfollati della Striscia, 220.000 si sono rifugiati nelle strutture dell’Unrwa.
Oggi il president palestinese, Mahmoud Abbas, ha chiesto all’Onu di dichiarare Gaza zona disatrata.
ore 21.30 – LA BOLIVIA DICHIARA ISRAELE “STATO TERRORISTA”
Oggi la Bolivia ha stracciato il trattato con Israele firmato nel 1972 e che permetteva ai cittadini israeliani di entrare liberamente nel paese senza visto e ha dichiarato Israele “stato terrorista”. Il presidente Evo Morales ha annunciato la decisione affermando che l’attacco contro Gaza mostra che “Israele non garantisce i principi di rispetto per la vita e i precetti basilari del diritto che governano la coesistenza pacifica e armoniosa della nostra comunità internazionale”.
ore 20.50 – EREKAT IN QATAR PER INCONTRARE MASHAL. TEL AVIV: L’OFFENSIVA CONTINUA
Il capo negoziatore palestinese, Saeb Erekat, è stato inviato in Qatar per incontrare il leader politico di Hamas, Khaled Mashal. Non sembrano, pero’, aprirsi spiragli per un tregua tra Israele e Hamas. Tel Aviv ha ribadito che l’offensiva “per neutralizzare i tunnel” proseguirà e sarà ampliata.
Ore 20.40 – BAN KI-MOON: “VERGOGNOSO ATTACCO A SCUOLA”
Il Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha definito “oltraggioso” e “ingiustificato” il raid israeliano che all’alba ha colpito una scuola dell’Unrwa, a Gaza, uccidendo almeno 23 persone. “Non c’è nulla di piu’ vergognoso che attaccare nel sonno dei bambini. Tutte le prove indicano che Israele avaeva ricevuto le coordinate della scuola dall’Onu 17 volte, l’ultima martedi’ notte”.
Anche gli Stati Uniti hanno condannato il bombardamento della scuola.
Ore 20.30 – L’AGENZIA PALESTINESE MA’AN RIFERISCE CHE UNA DELEGAZIONE ISRAELIANA È AL CAIRO PER DISCUTERE DI UN POSSIBILE CESSATE IL FUOCO
Ore 19.40 – GAZA: 3 SOLDATI ISRAELIANI MORTI OGGI
I militari sono stati uccisi da un’esplosione durante un blitz in un casa nel sud di Gaza. Nelle operazioni militari odierne sono rimasti feriti in totale 27 soldati, portando il bilancio complessivo a 56 morti da quando è iniziata l’offensiva via terra, due settimane fa.
Ore 19.10 – NABLUS, CISGIORDANIA: FERITO SOLDATO ISRAELIANO
Un militare israeliano è stato ferito da un colpo di arma da fuoco durante un blitz dell’esercito nel villaggio di Qublan, vicino a Nablus. Secondo quanto riferito dall’esercito, un uomo, non ancora identificato, ha aperto il fuoco contro un gruppo di militari.
La settimana scorsa, al check point di Qalandia, tra Gerusalemme e Ramallah, durante una protesta c’è stato uno scontro a fuoco di circa 20 minuti tra soldati israeliani e alcuni uomini che hanno sparato dalla folla. L’azione è stata rivendicata dalle Brigate al-Aqsa, il braccio armato di Fatah.
Ore 18.45 – GAZA. BOMBARDATO IL MERCATO A SHUJAIYYA. OGGI 103 MORTI, TRA CUI UN GIORNALISTA
Durante la tregua unilaterale, e riservata soltanto ad alcune zone, dichiarata da Israele si é consumata un’altra strage a Shujaiyya. Il fuoco israeliano intorno alle 17 (la tregua é terminata alle 18) ha colpito il mercato, uccidendo almeno 17 persone, tra cui il giornalista palestinese Rami Rayan e due paramedici, e ferendone circa 200. Bombardate anche diverse abitazioni nella Striscia.
Dopo 23 giorni di offensiva israeliana contro Gaza, i bombardamenti da mare, da terra e dal cielo hanno fatto 1.325 morti e oltre 7.000 feriti. il bilancio odierno é tra i peggiori degli ultimi giorni: 103 palestinesi morti.
Ore 16.15 – CESSATE IL FUOCO FINO ALLE 18, MA ISRAELE BOMBARDA E UCCIDE 5 PERSONE
Ore 16:00 – MINISTRO DIFESA ISRAELIANO: “FAREMO PAGARE UN PREZZO SALATO AD HAMAS”
Il Ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, ha detto oggi pomeriggio che Israele “sta continuando l’operazione militare con tutte le sue forze” affermando che lo stato ebraico ha allargato la sua offensiva stanotte. “Nello stesso tempo – ha spiegato Ya’alon – “continuiamo a compiere progressi soddisfacenti sui tunnel del terrore [usati dai gruppi armati palestinesi per penetrare in territorio israeliano, ndr]”. Faremo pagare un prezzo salato ad Hamas”. Ha poi detto che Israele “non si pone né limiti territoriali né di tempo. Arriveremo in ogni luogo dove sappiamo che ci sono i tunnel anche se questo dovesse significare penetrare di più all’interno di territori in cui non siamo ancora stati”. “Tutte le possibilità sono sul tavolo” – ha concluso – “ma è molto importante mantenere alta l’allerta”
ore 14:15 – BREAKING: ESERCITO ISRAELIANO: “CESSATE IL FUOCO UMANITARIO PER 4 ORE A PARTIRE DALLE 15 [14 italiane, ndr]MA SOLO DOVE NON SI COMBATTE”.
L’esercito israeliano ha annunciato un’ora fa una tregua umanitaria della durata di 4 ore che dovrebbe essere incominciata alle 14 ore italiane. Un alto ufficiale israeliano ha detto che il cessate il fuoco non è però esteso a tutta la Striscia di Gaza ma ma è in corso solo in quelle aree in cui non si combatte.
ore 12:45 – 54 PALESTINESI UCCISI OGGI. 1.283 DALL’INIZIO DELL’OFFENSIVA ISRAELIANA
7.150 i feriti. A riferire questi dati è la tv panaraba al-Mayadeen.
Le forze israeliane hanno colpito poco fa l’edificio della Mezzaluna rossa palestinese a Gaza. Combattimenti violenti tra esercito e gruppi armati palestinesi.
Le brigate al-Qassam dicono di aver attaccato le truppe israeliane nella zona di al-Tuffah e nella parte centrale della Striscia.
ore 12.15 – FOTO: LA SCUOLA UNRWA DI JABALIYA DOPO IL RAID ISRAELIANO – FERITI ALL’OSPEDALE KAMAL ADWA DI JABALIYA (Foto: Michele Giorgio/Nena News)
Ore 12:05 – PIU’ DI 30 MORTI OGGI. 1267 DALL’INIZIO OPERAZIONE. STERMINATA LA FAMIGLIA AL-KHALILI A GAZA. 3 DELLE VITTIME ERANO BAMBINI
Nella giornata di oggi sono già 30 i palestinesi uccisi da Israele. Circa 100 i feriti. 5 membri della famiglia al-Khalili sono morti in un bombardamento israeliano nel quartiere al-Tuffah nella zona orientale di Gaza. Tre erano bambini.
I raid aerei israeliani non risparmiano l’area centrale della Striscia: bombardata l’area di al-Zwayda.
Sale a 1.267 il numero dei palestinesi morti dall’inizio dell’operazione. 7110 feriti.
ore 11.30 – VIDEO: L’OSPEDALE KAMAL ADWAN DI JABALIYA ACCOGLIE I FERITI DEL BOMBARDAMENTO DELLA SCUOLA DELL’UNRWA (Video di Michele Giorgio/Nena News)
Ore 11:15 – DEIF (HAMAS): “NO CESSATE IL FUOCO SENZA FINE ASSEDIO”
Il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, ha detto alla televisione del movimento islamico che “non ci sarà un cessate il fuoco senza la fine dell’assedio israeliano su Gaza. Hamas non accetterà soluzioni ad interim”. Deif si è poi rivolto agli abitanti di Gaza lodando la loro “resistenza”. “Senza il vostro aiuto – ha detto il leader militare – non avremmo raggiunto questi risultati. Israele deve sapere che sta mandando le sue truppe all’inferno”.
ore 10:10 – A GAZA 4.987 CASE COMPLETAMENTE DISTRUTTE, 26.270 PARZIALMENTE
Il ministro della Salute di Gaza ha detto ieri che 4.987 case sono state completamente distrutte nella Striscia di Gaza da quando è iniziata l’operazione “Bordo protettivo” lo scorso 8 luglio.
Sono, invece, 26.270 le case parzialmente distrutte (in 4.136 di queste non è più possibile abitarci).
Secondo i dati forniti dall’Onu, dall’inizio dell’offensiva israeliana 215.000 gazawi hanno dovuto lasciare le loro case. I confini della Striscia per entrare e per uscire sono chiusi. I palestinesi in fuga cercano rifugio nelle strutture dell’Onu quando i loro familiari non possono ospitarli.
ore 9:50 – SUONANO LE SIRENE IN ISRAELE
Il sistema Irone Dome ha intercettato un razzo su Holon (vicino Tel Aviv) e 4 razzi su Bee’r Sheva, altri 5 sono esplosi in territorio aperto vicino alla città. Suonano le sirene ad Tel Aviv, Ramat Gan, Givatayim, Beni Brak Ashkelon e nelle cittadine israeliane a confine con la Striscia.
ore 9:20 – La scuola Unrwa colpita questa mattina a Jabalya (Foto: Marco Longari, Afp)
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Diretta di ieri, martedì 29 luglio
della redazione
Gaza, 30 luglio 2014, Nena News – L’offensiva militare continua ed è stata segnata nelle ultime ore da una nuova strage di civili. Questa mattina tiri di carro armato, secondo il racconto di alcuni testimoni, sono caduti a Jabaliya su una scuola dell’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite che assiste i profughi), dove sono accolti migliaia di palestinesi sfollati. Il bilancio di vittime è alto, anche se è stato ridimensionato rispetto a quello iniziale. I morti sono 15 e non 20 come era stato detto inizialmente, ha precisato Ashraf al Qudwa, portavoce dei servizi di emergenza di Gaza. I feriti sono decine. I colpi hanno centrato in pieno due aule facendo strage di sfollati.
Lo scorso 24 luglio altri tiri, in apparenza, di mezzi corazzati avevano colpito un’altra scuola dell’Unrwa a Beit Hanun facendo 16 morti. Israele in quel caso ha negato una sua responsabilità e denunciato la presenza di miliziani e armi nelle scuole delle Nazioni Unite. Proprio qualche ora fa l’Unrwa ha condannato con forza il ritrovamento, il terzo dall’8 luglio, di razzi in una delle sue scuole.
La luce del giorno ha messo fine ad un’altra notte di bombardamenti su Gaza, meno pesante di quella precedente ma in ogni caso insaguinata. Da ieri sera sono morti circa 50 palestinesi, tra i quali 5 membri di una stessa famiglia colpita nella sua abitazione a Khan Yunis. Il totale dei palestinesi uccisi è di oltre 1200, dei quali solo 1/3, forse meno, sono combattenti di Hamas e di altre organizzazioni palestinesi.
Meno intensi si sono fatti i lanci di razzi palestinesi verso Israele. Stamani all’alba però sirene di allarme hanno svegliato gli abitanti di Netivot e Sderot e successivamente nella regione di Eshkol.
Sul fronte diplomatico non si fanno progressi. Dato per imminente ieri pomeriggio da fonti palestinesi e poi ancora una volta smentito da Hamas qualche ora dopo, il cessate il fuoco resta lontano. I rappresentanti delle varie formazioni palestinesi discutono al Cairo del cessate il fuoco. Ma il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, ieri sera è stato molto chiaro. Le armi continueranno a sparare, ha detto, sino a quando non avranno fine l’embargo di Gaza e l’offensiva militare israeliana.