La nostra consueta rubrica del sabato sul continente africano vi porta anche nelle Isole Comore dove hanno avuto luogo per la prima volta le presidenziali
di Federica Iezzi
Roma, 6 aprile 2019, Nena News
Camerun
Secondo il nuovo rapporto di Human Rights Watch, le forze governative nelle regioni anglofone del Camerun hanno ucciso almeno 170 civili negli ultimi sei mesi. Anche se a causa delle continue violenze e delle difficoltà di accesso a zone remote, il numero di decessi tra i civili potrebbe probabilmente essere superiore. I disordini in corso hanno determinato lo spostamento di più di mezzo milione di persone.
Il conflitto armato è scoppiato nel 2017 nelle regioni anglofone nord-occidentali e sud-occidentali del Paese dopo che il governo ha represso violentemente le proteste pacifiche iniziate l’anno prima contro l’emarginazione percepita della popolazione di lingua inglese.
Nel rapporto di Human Rights Watch si descrive l’uso della forza indiscriminata da parte delle unità speciali dell’esercito. Distrutte centinaia di case e edifici pubblici nelle regioni nord-occidentali e sud-occidentali.
Naturalmente il governo Biya ha negato che le forze di sicurezza dello Stato abbiano effettuato abusi ai danni dei civili.
Almeno 30 casi sono pendenti nei tribunali militari di Bamenda e Buea per crimini quali tortura, distruzione di proprietà, violazione di ordini e furti.
Comore
Prime elezioni presidenziali nelle Isole Comore. In precedenza, la presidenza veniva ruotata attorno alle tre isole dell’Oceano Indiano, Grande Comore, Anjouan e Moheli, ogni cinque anni. L’accordo era stato messo in atto per promuovere la stabilità in un Paese che ha avuto più di 20 tentativi di golpe dalla sua indipendenza nel 1975.
L’anno scorso ci furono violente proteste quando il referendum pose fine al sistema di potere rotatorio tra le tre isole principali dell’arcipelago.
Grazie all’esito del referendum, il presidente Azali Assoumani ha potuto presentare la propria candidatura per la rielezione. Ha corso contro 12 avversari, aggiudicandosi la vittoria con più del 60% dei consensi.
La Corte Suprema ha escluso alcuni dei rivali di Azali, tra cui l’ex presidente Ahmed Abdallah Sambi, accusato di corruzione.
L’opposizione ha segnalato irregolarità nel voto della scorsa settimana.
Mozambico
Il numero di casi di colera in Mozambico a seguito del passaggio del ciclone Idai, continua ad aumentare nelle comunità colpite dalle inondazioni.
Almeno 1.500 persone sono state contagiate, nonostante le agenzie umanitarie stanno tentando di contenere l’epidemia. Il ministero della salute ha iniziato una campagna di educazione sanitaria e di igiene nelle aree maggiormente colpite dal ciclone.
Molti centri sanitari nelle comunità coinvolte, sono stati spazzati via dalle acque di piena, mentre i centri di salute gestiti dalle agenzie di soccorso sono a malapena sufficienti per sostenere migliaia di sfollati.
In atto la campagna di vaccinazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, rivolta a circa 900.000 persone.
Il ciclone Idai ha investito il Mozambico lo scorso 14 marzo, causando inondazioni catastrofiche che hanno ucciso più di 500 persone nel Paese. Almeno 259 persone sono state uccise nello Zimbabwe e 56 nel Malawi.
Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, attualmente circa 1,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Nena News
Pingback: FOCUS ON AFRICA | federicaiezzi