Il ministero dell’interno egiziano ha fissato a otto morti il bilancio del blitz che ha colpito “Batal 14″, un check-point a nord ovest di El Arish, nel Sinai settentrionale. Tra le vittime figurano un ufficiale, un sottufficiale e sei agenti
della redazione
Roma, 5 giugno 2019, Nena News – Un attacco contro un posto di blocco della polizia militare egiziana nel Sinai è avvenuto questa mattina all’inizio della festa musulmana di Eid al-Fitr che segna la fine del mese del Ramadan. Il ministero dell’interno egiziano ha fissato a otto morti il bilancio del blitz che ha colpito “Batal 14″, un check-point a nord ovest di El Arish, nel Sinai settentrionale. Tra le vittime figurano un ufficiale, un sottufficiale e sei agenti. “Otto morti e tre feriti sono stati trasferiti all’ospedale pubblico di El-Arish e tutte le vittime erano del personale della Forza di sicurezza centrale”, ha riferito una fonte medica. Cinque gli assalitori uccisi. Nessun gruppo ha rivendicato l’attacco ma con ogni probabilità è coinvolta l’ala locale dell’Isis o di un’altra organizzazione jihadista.
Stando a quanto riferiscono i media locali, il commando ha usato armi pesanti e avrebbe, senza successo, cercato di impadronirsi di un carro armato. Nella zona sono poi affluite ingenti forze militari per dare la caccia agli assalitori. La televisione di stato egiziana ha riferito di segnalazioni di attacchi a più posti di blocco poi non confermati.
Da diversi anni la penisola del Sinai è teatro di attacchi armati di matrice jihadista contro obiettivi militari e civili che si sono moltiplicati dopo il colpo di stato del luglio 2013 che ha visto le forze armate egiziane rimuovere dal potere il presidente Mohammed Morsi e mettere al bando del movimento dei Fratelli musulmani. Nel febbraio 2018, l’esercito ha lanciato un’ampia offensiva contro i militanti concentrati principalmente a nord del Sinai. Secondo le cifre ufficiali circa 650 militanti sono stati uccisi dall’inizio dell’operazione, mentre l’esercito ha perso circa 50 soldati. Ma non sono disponibili dati ed informazioni indipendenti poiché la regione è in gran parte chiusa ai giornalisti e a mezzi d’informazione non statali.
Human Rights Watch (HRW) ha recentemente denunciato che le forze di sicurezza hanno commesso abusi diffusi contro i civili nel Sinai, alcuni dei quali equivalgono a crimini di guerra. Ha inoltre esortato gli altri Stati a fermare l’assistenza militare e le forniture di armi all’Egitto. Secondo il rapporto di HRW che analizza gli anni che vanno dal 2016-2018, le forze di sicurezza egiziane hanno compiuto arresti arbitrari e sono responsabili di rapimenti, torture, omicidi extragiudiziari, punizioni collettive ed evacuazioni forzate. Il rapporto ha documentato 50 arresti arbitrari di civili. In 39 casi di questi, i detenuti sono stati tenuti segregati in una località imprecisata. Alcuni prigionieri sarebbero morti mentre erano dietro le sbarre a causa dei maltrattamenti subiti e della mancanza di cure mediche. Lo studio documenta anche 14 casi di omicidi extragiudiziari. La ong statunitense sottolinea come decine di migliaia di persone siano state costrette a lasciare le proprie case.
Hrw ha anche denunciato gli abusi compiuti dalla “Provincia del Sinai”(il ramo egiziano dell’Isis): i jihadisti hanno attaccato, rapito, torturato e infine decapitato i loro “nemici”. Nena News