A Doha il Kac punta alla creazione di un circolo artistico e investigativo, dando spazio ai giovani e incentivandoli ad esplorare nuove discipline creative
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 29 maggio 2017, Nena News – Il Katara Art Center (KAC) è uno spazio indipendente riservato all’arte contemporanea e alle pratiche artistiche trans-disciplinari. Nasce nel 2012 da una idea di Tariq Al Jaidah, agendo come linea guida per le comunità culturali emergenti, in risposta al bisogno di criticità e di un framework multidisciplinare che caratterizzi le Arti, sempre più connesse a questioni sociali e a eventi storici.
La presenza di KAC incide su artisti, designer e pubblico, i quali attraverso progetti articolati sono incentivati a espandere e a sfidare l’essenza dell’arte contemporanea e delle discipline creative, sulla basa della comunicazione, partecipazione, osservazione e pratica. La facilitazione del processo di socializzazione all’arte e alle sue pratiche, promuove la costruzione di collaborazioni sostenibili e produttive tra gli individui e le istituzioni, locali e internazionali, ben accolte dal mercato dell’arte e non solo.
Qual è la relazione del Katara Art Center con gli operatori dell’arte? In primo luogo, quella di supportare gli artisti emergenti attraverso mostre in-house, all’interno di gallerie e spazi appositi, di predisporre workshop, in modo da mappare e divulgare una conoscenza basica degli artisti che operano dentro e fuori la città.
L’ambizione del KAC è di nutrire una comunità che poggi su un programma stratificato ed orientato, che accomuni negli intenti e nella divulgazione, gli appassionati, i cultori della materia, gli studenti, le istituzioni e i professionisti, in modo da poter mettere assieme le specifiche competenze di ciascuno, le conoscenze e le esperienze legate ai linguaggi dell’arte. Tale proposito risponde all’idea di creare un circolo artistico e “investigativo” che esplori i nuovi legami tra arte e tecnologi, che guardi all’evoluzione del messaggio e alla diversificazione al suo interno, con oggettività e fiducia nelle possibilità del mezzo artistico stesso.
I workshop e le mostre d’arte, con un focus sulla sperimentazione, espongono artisti, ricercatori e studiosi, aperti a forme non convenzionali, a ri-pensare al design: al momento creativo, tecnico e applicativo, pur essendo consci della sua natura di “oggetto d’arte”.
Uno spirito collaborativo, radicato, mosso da una tendenza all’indagine critica e da un complesso legame con la conoscenza del diverso range e potenziale dei processi creativi, incontra artisti, designer e altri membri del KAC. Mentre i giovani, i nuovi practicers e i collezionisti sviluppano una acuta e profonda propensione verso le discipline figurative e plastiche, intensificando il loro interesse per gli artisti internazionali. Ed è in tal modo che, il Centro apre a nuovi contesti e spunti che ne segnano l’evoluzione.
Quali sono gli spazi, i luoghi fisici, in cui si costruisce il legame con l’arte e la sua fruizione, all’interno del KAC? Vi è in primo luogo, Al Markhiya Gallery: lo spazio principale e più ampio dedicato alle esposizioni; Aquarium Gallery: il luogo dedicato alle mostre di artisti emergenti che fanno arte concettuale. È chiamato “Acquarium” perchè la vista, resa possibile da una grande finestra, dà sul mare; Artist Studio: è lo studio all’interno del quale si tengono i workshop, ma anche il luogo dove i membri possono lavorare a progetti individuali.
E poi ancora Creative Hub: spazio temporaneo per i creativi indipendenti, che facilita un lavoro collaborativo e basato sullo scambio delle risorse; Atrium: spazio multi funzionale atto ai dibattiti, performance, workshop; e Satellite Galley: area pensata per i curatori ospiti e le loro esposizioni, dotata di un sistema di luci e di pareti continue funzionali al successo di ogni mostra. Nena News