La manifestazione in Uganda vuole combattere la propensione al pregiudizio verso le forme di arte contemporanea: artisti africani si danno alle contaminazioni per non confinarsi all’interno di poetiche delimitate
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 1 giugno 2017, Nena News – La Biennale di Arte Africana Contemporanea è l’evento culturale e artistico che dà spazio e visibilità alle opere di arte contemporanea realizzate nel continente, allo scopo di allontanare o ridimensionare le forme di pregiudizio che investono approcci e intuizioni legate al sapere creativo.
Gli anni Novanta, segnano l’avvio di una manifestazione di tale portata, ma è nella fase attuale che la Biennale si è trasformata in impegno culturale per l’Africa Union. La sua storia coincide con l’estensione delle riflessioni e iniziative sollevate da intellettuali africani e artisti della diaspora, consapevoli del ruolo che la cultura, in particolare quella artistica, riveste nella società moderna e nelle fasi in cui si configura il progresso.
Il contesto di riferimento della Biennale – la prossima edizione è prevista per ottobre – è la società ugandese, che incide e orienta i contenuti di questo evento straordinario. Attraverso l’immagine e il messaggio da essa veicolato, la Biennale è animata dall’intento di combattere la propensione al pregiudizio verso le forme di arte contemporanea, espressione di artisti africani (piuttosto che europei e americani) i quali costituiscono esempi di contaminazioni per quegli autori che non intendono confinare se stessi all’interno di poetiche delimitate o, nell’ambito del dibattito irrisolto tra artista ed etica: quale etica?
La Biennale di Arte Africana Contemporanea in Uganda, che si tiene a Kampala, nella capitale, consacra gli artisti africani che vivono in Africa e fuori, mostrando le diverse forme dell’evoluzione delle Arti e fungendo da momento espositivo della Letteratura contemporanea in Africa.
Quali sono le aspirazioni della Biennale in relazione alle pratiche culturali? In primo luogo, motivare la creazione di nuovi modelli nel campo delle Arti; confermare o rivelare nuovi talenti del mondo del design e delle arti digitali; concettualizzare i linguaggi dell’arte africana; mostrare, ad un pubblico internazionale, un’Africa innovativa e creativa; creare nuove partnership tra gli artisti africani, tra questi e gli autori stranieri; esporre, educare e creare un dibattito circa il valore dell’arte nella società; rafforzare il posizionamento dell’arte africana nel mercato internazionale.
Il Collettivo e la Biennale. Il Kampala Arts Trust è un insieme di practicers visuali e performer che vivono e lavorano negli spazi pubblici e privati dell’area cittadina, ma è anche il collettivo che, per primo, ha avuto l’idea di organizzare una biennale in Uganda. Daudi Karungi, brillante artista e ideatore della rivista Start, è il fondatore del Collettivo. Karungi e i suoi collaboratori lavorano a diversi obiettivi, tra cui:
Educare la società di Kampala circa il valore e l’importanza dell’arte contemporanea;
Agevolare gli scambi tra artisti africani e practioners;
Esporre l’arte contemporanea dell’Africa alla visione degli ugandesi e dell’audience globale;
Valorizzare Kampala e l’Uganda stessa, partendo dalle forme artistiche;
Adoperare l’arte per re-inventare lo spirito creativo e celebrativo di Kampala. Nena News