Da ieri fedeli musulmani e militari israeliani si affrontano sulla Spianata delle Moschee, invasa in occasione del Capodanno ebraico da gruppi di “turisti”. E l’ombra della costruzione del Terzo Tempio avanza
della redazione
Roma, 14 settembre 2015, Nena News - Continuano, per il secondo giorno consecutivo, gli scontri tra palestinesi ed esercito israeliano sulla Spianata delle moschee, nella città vecchia di Gerusalemme, dopo che ieri, alla vigilia del Capodanno ebraico, violenti scontri avevano avuto luogo nel perimetro di al-Aqsa, quando i militari israeliani erano entrati – a detta dei fedeli presenti – nella moschea stessa e l’avevano danneggiata. Secondo numerose testimonianze raccolte dal portale palestinese Maan News in collaborazione con l’AFP, l’esercito di Tel Aviv avrebbero fatto irruzione nel complesso religioso questa mattina poco dopo le preghiere dell’alba, sparando proiettili di gomma e granate stordenti.
Stando alle dichiarazioni dei militari israeliani, un gruppo di “rivoltosi” si sarebbe asserragliato nella notte all’interno della moschea con l’obiettivo di “fermare le visite al sito da parte dei fedeli ebrei che sarebbero convogliati in occasione del capodanno ebraico”. Poi alcuni giovani “rivoltosi a volto coperto” – sempre stando alle dichiarazioni dei militari – avrebbero cominciato a lanciare pietre verso l’esercito, con la conseguente apertura del fuoco da parte di quest’ultimo, che avrebbe portato a decine di feriti e tre arresti tra i palestinesi.
La versione di Sheikh Azzam al-Khatib, direttore generale degli affari di Al-Aqsa, appare in contrasto con quella dei militari: “Almeno 170 uomini delle forze speciali israeliane e della polizia – ha dichiarato all’agenzia stampa turca Anadolu – hanno preso d’assalto il perimetro dell’edificio entrando dal cancello di Al-Magharabeh e hanno iniziato a sparare proiettili di gomma e granate assordanti contro i fedeli musulmani”. Al-Khatib ha aggiunto che un uomo anziano palestinese è stato portato all’ospedale in condizioni critiche. Le forze israeliane, sempre secondo la testimonianza di al-Khatib, avrebbero fatto irruzione anche nella moschea al-Qibali, attaccato i fedeli musulmani e arrestato altri sette palestinesi.Un reporter dell’AFP che si trovava fuori dal cancello avrebbe visto un “visitatore” ebreo azzuffarsi con un gruppo di fedeli musulmani.
I visitatori, o meglio i “turisti ebrei” – come vengono chiamati dalla stampa – continuano ad affollare sempre di più la Spianata delle Moschee, che per loro si chiama Monte del Tempio ed è il più sacro tra i luoghi dell’ebraismo. Peccato che sia anche il terzo luogo più sacro dell’Islam, che lo ha amministrato per secoli grazie al Waqf preposto e continua a farlo fino ad oggi, nonostante l’occupazione israeliana del 1967 e la conseguente annessione. I non-musulmani possono entrare nel perimetro senza pregarvi né esporre bandiere di Israele, ma la presenza ebraica – sempre scortata dai militari – sta diventando di tutt’altra natura. C’è un vecchio progetto, sostenuto un tempo da poche persone, che è diventato grande e pericoloso: la costruzione del Terzo Tempio lì dove ora si trovano la Moschea di al-Aqsa e la Cupola della Roccia. Un progetto che ha alle spalle un Istituto, una parte della Knesset e ingenti finanziamenti da vari gruppi religiosi dentro e fuori Israele, con numerosi attivisti che entrano sempre più spesso nel perimetro di al-Aqsa, e pregando preparano la riconquista della collina sacra provocando la rabbia dei fedeli musulmani.
Come prevedibile, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha indetto una riunione di emergenza per domani sera, dopo la fine del Capodanno, per discutere della “violenza perdurante” sulla Spianata delle Moschee e prendere provvedimenti. Secondo quanto diffuso dal quotidiano Jerusalem Post, la polizia avrebbe trovato dei “tubi bomba” in un luogo imprecisato della città vecchia, ritrovamento che ha portato il ministro della pubblica sicurezza Gilad Erdan a dichiarare che “le misure di sicurezza all’interno del sito verranno modificate”. E’ stato più preciso il capo ad interim della polizia israeliana Bentzi Sau sul suo profilo Facebook: “La polizia israeliana – si legge – non permetterà che venga arrecato alcun danno alla sicurezza pubblica né alla sovranità dello stato in generale, e alla sua capitale e al Monte del Tempio in particolare”. Nena News