Siglato ieri in presenza del rappresentante Onu Jamal Benomar, il documento prevede una rappresentanza degli Houthi nel governo e nel dialogo nazionale in cambio di un loro ritiro. Ma secondo gli analisti i ribelli non ripiegheranno tanto presto
della redazione
Roma, 22 settembre 2014, Nena News - Si combatte ancora a Sana’a, all’alba del quinto giorno di scontri tra i ribelli sciiti Houthi e il governo a trazione islamista dominato dal partito al-Islah, nel quale i rappresentanti Houthi non sono mai riusciti a trovare posto. Si combatte nonostante un accordo, siglato ieri sotto l’egida delle Nazioni Unite, che dovrebbe porre fine non solo ai combattimenti, ma anche alla generale esclusione della minoranza zaydita dalla vita politica yemenita e dal dialogo nazionale avviato più di un anno fa’.
La protesta degli Houthi, che da oltre un mese organizzano marce pacifiche e sit-in alle porte della capitale per chiedere la formazione di un nuovo governo, una rappresentanza politica e il ripristino dei sussidi per il carburante tagliati dal presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, ha mostrato l’improvvisa forza del movimento: da minoranza ribelle aggrovigliata alla frontiera con l’Arabia Saudita a forza politica capace di mobilitare le masse contro il governo, il clan sciita degli Houthi ha fatto letteralmente irruzione a Sana’a giovedì scorso, circondando un accampamento militare dei lealisti del generale Ali Mohsen e scontrandosi con milizie sunnite e tribali fedeli a Mohsen. Era passato qualche giorno dal mancato accordo con il governo yemenita, dominato dal clan sunnita rivale degli al-Ahmar e dall’odiatissimo generale Ali Mohsen, entrambi riuniti sotto il partito-ombrello al-Islah. La presa di Sana’a ha seguito quella, lo scorso luglio, di Amran e al-Jawf, feudi del clan rivale al-Ahmar, che ha provocato decine di morti e la fuga di migliaia di famiglie.
Secondo l’accordo, la cui bozza è stata pubblicata da al-Jazeera, il presidente dovrà nominare un nuovo governo entro un mese dalla firma, un governo in cui gli Houthi avranno un certo numero di posizioni di gabinetto – forse addirittura al pari dei loro rivali del partito al-Islah. Dovrà inoltre nominare due consiglieri, un Houthi e uno del Sud (che chiede la secessione, ndr) che siederanno in una commissione per esaminare i progressi compiuti in fase di stallo sulle politiche concordate in occasione della Conferenza Dialogo Nazionale (NDC), una serie di colloqui di pace tenutisi tra la maggior parte dei principali attori politici dello Yemen nel 2013 e nel 2014. Il presidente dovrà poi appuntare un nuovo primo ministro e dare il via alla redazione di una nuova costituzione sulla base del consenso nazionale.
L’accordo prevede inoltre che il governo riduca il prezzo della benzina alla pompa fino ad arrivare a 3,000 riyal (circa $ 14), una diminuzione del 25 per cento dai 4,000 riyal ($ 18) a cui era stata portata a fine luglio: a metà settembre Hadi aveva tagliato il prezzo del carburante fino a 3.500 riyal ($ 16), ma gli Houthi avevano chiesto un ulteriore calo. Quanto ai doveri degli Houthi, l’accordo prevede che venga formata una commissione per supervisionare il loro ritiro da Sana’a, da Amran e da al-Jawf, su cui hanno consolidato il controllo a partire da luglio dopo una serie di scontri con il clan degli al-Ahmar e con le forze governative.
Ma a Sana’a c’è il timore che gli Houthi non si ritireranno tanto presto: tra gli analisti intervistati da al-Jazeera alcuni sono convinti che i ribelli non cederanno i territori di al-Jawf e Amran appena conquistati senza avere in cambio enormi concessioni da parte del governo. Altri, invece, credono che il loro obiettivo sia il generale Ali Mohsen, ex numero due del regime di Ali Abdullah Saleh e membro del clan degli al-Ahmar, che tra il 2004 e il 2010 ha guidato numerose spedizioni punitive mascherate da “contenimento” nella zona di Sa’adah per conto del governo e dell’Arabia Saudita che, timorosa di un contagio sciita aldilà della frontiera, infiltrava estremisti sunniti per piegare le richieste di rappresentatività degli Houthi. Nena News
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