Attentato terroristico ad Ankara, colpito un incrocio davanti la stazione dei treni dove stava per iniziare una manifestazione per la pace. Il video dell’esplosione. Il Pkk sospende le azioni militari
AGGIORNAMENTO 11 ottobre
ore 13:55 Il partito turco di sinistra filo curdo (Hdp): “Sono 128 le vittime di ieri, non 95″
Il partito del popolo repubblicano (Hdp) ha affermato oggi che le vittime dell’attentato di ieri ad Ankara sono 128 e che solo otto corpi non sono stati ancora identificati.
L’ufficio del primo ministro Davutoglu ha dichiarato ieri in tarda serata che 95 manifestanti sono rimasti uccisi nella duplice esplosione che ha scosso la capitale. Stamattina, in un comunicato, ha fatto sapere che 160 persone sono ancora ricoverati in ospedale. 65 sono in terapia intensiva
ore 11:47 Demirtaş (copresidente Hdp): “Non ci sarà mai un’inchiesta per capire chi è responsabile dell’attacco”
Selahattin Demirtaş, il copresidente del Partito democratico del popolo (Hdp) ha attaccato duramente sia il governo islamista che il Presidente Recep Tayyip Erdoğan per non aver indagato con attenzione simili attacchi terroristici. “Abbiamo perso almeno 150 nostri sostenitori prima e dopo le elezioni. Nessuno è stato definito ‘responsabile’. Non c’è stata mai alcuna inchiesta. E la stessa cosa avverrà oggi. Questo è un attacco contro l’unità del nostro stato e della nostra nazione. E’ un attacco della nostra nazione contro il nostro popolo” ha detto Demirtaş. Il leader dell’Hdp ha rincarato la dose: “Loro [le forze di polizia] sono capaci di arrestare qualcuno solo se ha twittato. Sono capaci di arrestare qualcuno solo per ordine del palazzo [riferimento al presidente Erdoğan]. Loro sono contenti della situazione attuale. Non accettiamo i messaggi di cordoglio di nessun capo di stato al presidente. Chi merita di ricevere le condoglianze è il popolo”.
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ore 19:25 L’opposizione turca attacca il governo islamista
Il leader della maggiore forza di opposizione turca, il partito popolare repubblicano (Chp), Kemal Kılıçdaroğlu ha criticato il partito di governo Akp per come sta amministrando la Turchia. Il leader repubblicano ha poi reso noto di aver mandato sul posto una delegazione del Chp che seguirà da vicino gli sviluppi della vicenda.
Più duro il suo collega di partito Aytun Çıray secondo il quale non si conosceranno mai i veri autori delle esplosioni di oggi esattamente come non sono ancora noti quelli di Suruç. Çıray ha poi mandato un messsaggio a chi, in Turchia, sta provando ad ostacolare il processo democratico: “non permetteremo che le elezioni del 1 novembre vengano cancellate per qualche motivo” .
Le esplosioni di oggi sono state definite “provocazioni” dal parlamentare Sırrı Süreyya Önder del Partito democratico dei popoli (Hdp). “Coloro che non tollerano la pace hanno fatto oggi qualcosa di estremamente provocatorio. Le esplosioni hanno avuto luogo nello spezzone del corteo in cui vi era il gruppo dell’Hdp” .
ore 17:45 Premier turco Davutoglu: “Forti segnali che gli attacchi siano opera di due attentatori suicidi”
Il premier turco Ahmet Davutoglu ha detto che ci sono “forti segnali” che gli attacchi – avvenuti a distanza di 50 metri l’uno dall’altro – sono stati causati da due attentatori suicidi. Il primo ministro ha annunciato tre giorni di lutto nazionale per tutti coloro che sono stati uccisi in “attentati terroristici” dallo scorso luglio. Davutoglu ha poi avuto una riunione di emergenza per discutere dell’attacco. Il suo ufficio ha detto che sospenderà la campagna elettorale per i prossimi tre giorni.
Nessun gruppo ha rivendicato finora le due esplosioni di Ankara.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato gli attentati che, ha affermato, “hanno preso di mira l’unità del paese e la pace”. Ha perciò invitato la nazione a mostrarsi unita contro il terrorismo. “La più forte e grande risposta [che possiamo dare] a questo attacco – ha dichiarato – è la solidarietà e la determinazione che noi mostreremo” .
La Cancelliera Angela Merkel ha mandato ad Ankara un messaggio di condoglianze in cui gli attentati di oggi vengono definiti “atti particolarmente codardi che hanno voluto colpire i diritti civili, la democrazia e la pace”. “E’ una intimidazione – ha detto Merkel – un tentativo di diffondere la paura. Ma sono convinta che il governo turco e la società turca saranno uniti questa volta e daranno al terrorismo una risposta di unità e di democrazia”.
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della redazione
Roma, 10 ottobre 2015, Nena News – Due forti esplosioni hanno colpito questa mattina la capitale turca, Ankara, in un incrocio stradale a poca distanza dalla stazione centrale dei treni. Inizialmente le cause non erano del tutto chiare, sebbene alcuni testimoni abbiano subito parlato di attentato suicida. Poco dopo il governo turco ha attribuito la responsabilità della strage ad un attentato terroristico, probabilmente realizzato da un kamikaze o da due. Sky News ha pubblicato il video del momento dell’esplosione: clicca qui.
Il Ministero della Salute ha dato il bilancio del massacro: almeno 86 i morti, 186 feriti. Numerose le ambulanze nell’area. Le prime immagini che arrivano mostrano corpi a terra e soccorritori al lavoro. Dopo l’attacco alcuni manifestanti hanno preso d’assalto auto della polizia per protesta, i poliziotti hanno risposto sparando gas lacrimogeni e usando i cannoni ad acqua.
Le due esplosioni avrebbero avuto luogo sui due lati dell’uscita dalla stazione, dove sostenitori del Partito Democratico del Popolo, Hdp, fazione di sinistra turca e kurda, si stavano radunando. Oggi si sarebbe dovuta infatti tenere una manifestazione per la pace, organizzata dai sindacati e diverse Ong, sotto lo slogan di “Lavoro, pace, democrazia” in risposta al conflitto riaperto dal governo turco contro il movimento kurdo del Pkk.
Gli organizzatori hanno cancellato la manifestazione e chiesto ai partecipanti di tornare prima possibile nelle loro città. A mezzogiorno il premier Davutoglu incontrerà il ministro degli Interni e quello della Salute e il capo della polizia di Ankara. Il clima incandescente volutamente generato dalla propaganda governativa anti-kurda e dall’operazione militare contro il Pkk a sud del paese (oltre 110 i civili uccisi da luglio) e nel nord dell’Iraq ha provocato un’escalation delle tensioni interne. Le scorse settimane hanno visto numerosi attacchi da parte di gruppi estremisti e nazionalisti contro le sedi del partito Hdp. Il tutto in vista delle elezioni anticipate del primo novembre.
Il leader dell’Hdp, Selahatin Demirtas, ha descritto l’attacco di oggi come molto simile ai due attentati di Diyarbakir e Suruc. Il 5 giugno scorso, due giorni prima del voto, 4 persone furono uccise da due bombe esplose durante una manifestazione del partito nella città kurdo-turca. Il 20 luglio un attentatore suicida si è fatto esplodere in mezzo ad un gruppo di giovani socialisti turchi nella città kurda al confine con la Siria, uccidendo 33 persone.
Intanto la leadership del Pkk ha ordinato la cessazione delle azioni militari (eccetto per le azioni di difesa ad attacchi) in vista delle elezioni del primo novembre, per permettere elezioni “giuste e democratiche”. Nena News
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