In attesa della decisione della Corte Suprema israeliana, pubblichiamo l’appello di Vento di Terra e Assopace contro la demolizione della scuola della comunità beduina di Khan al Ahram già firmato da alcuni parlamentari italiani
VENTO DI TERRA – ASSOPACE
Al Villaggio beduino di Khan al Ahmar l’attività didattica è ripresa con due settimane di anticipo.
La Scuola di Gomme, realizzata da Vento di Terra ong, sostenuta negli anni dalla diplomazia internazionale, e in particolare dalle Agenzie ONU, è divenuta un simbolo del diritto all’istruzione e di difesa dei diritti delle comunità beduine palestinesi residenti in Area C. Si tratta di una struttura senza fondamenta, realizzata con pneumatici usati, progettata dallo studio Arcò di Milano per fare fronte alle complesse normative e alle specifiche esigenze locali. Una struttura che per caratteristiche costruttive e materiali utilizzati, è considerata un esempio nell’ambito dell’architettura bioclimatica. La scuola è dalla sua fondazione sotto ordine di demolizione ed è stata costantemente attaccata dal movimento dei coloni quale “minaccia all’esistenza dello stato di Israele”. La Corte Suprema Israeliana si è espressa nel 2014 invitando le parti a trovare un accordo e ribadendo il valore sociale della struttura.
La Corte suprema israeliana si riunirà il prossimo 30 agosto per deliberare su di una richiesta di demolizione immediata della scuola presentata dal movimento dei coloni israeliano. Nell’area, a fronte della realizzazione dell’imponente insediamento di Maale Adumim, non sono state realizzate strutture a favore delle popolazione palestinese. Il plesso di Khan al Ahmar – realizzato nel 2009 dalla Ong italiana Vento di Terra con il contributo della Cooperazione Italiana, della CEI e di una rete di Enti Locali lombardi – ospita 8 classi, per un totale di circa 200 minori. Minori che a causa delle limitazioni imposte dai militari e dell’imponente rete di infrastrutture presenti non posseggono alternative reali e rischiano di perdere il diritto all’istruzione primaria.
Sono alunni appartenenti in maggioranza alla comunità beduina Jahalin, che vive nell’area del “Corridoio E1”. Una striscia di terra che da Gerusalemme giunge a Gerico, terra palestinese occupata militarmente da Israele, definita dagli Accordi di Oslo quale “Area C” – fino al 1999, quando avrebbe dovuto realizzarsi il totale ritiro dell’esercito israeliano, mentre invece ne continua il totale controllo. È considerata strategica dai militari, che ivi vorrebbero completare il “Muro di Separazione”, separando in due tronconi ciò che rimane dei Territori Palestinesi. La costruzione delle colonie, la deportazione dei residenti, la demolizione delle case, la realizzazione di infrastrutture militari e civili da parte della potenza occupante, rappresentano una grave violazione del Diritto internazionale. L’intenzione espressa dell’esecutivo israeliano è demolire la scuola e riallocare in tempi brevi gli alunni nel plesso di Al Jabal, distante una decina di chilometri.
In questo quadro, la demolizione della scuola di Khan Al Ahmar creerebbe un pericoloso precedente e un danno notevolissimo alla comunità locale, ponendo le basi per una sua rapida deportazione. Si tratterebbe della seconda demolizione di una struttura realizzata dalla Cooperazione italiana in due anni, dopo lo spianamento del luglio 2014 del Centro per l’infanzia di Um al Nasser, nella Striscia di Gaza, anch’esso realizzato dalla Ong Vento di Terra. Azione perpetrata dall’Esercito israeliano durante l’occupazione dell’area, in piena violazione della Quarta Convenzione di Ginevra.
Vento di Terra Ong e Assopace Palestina lanciano un appello a personalità del mondo della politica, della cultura e dell’arte per chiedere al Governo Italiano e all’Unione Europea di intervenire per la tutela dei diritti umani fondamentali e del diritto all’istruzione delle comunità beduine, per la difesa della Scuola di Gomme, perché i bambini di Khan al Ahmar possano avere un futuro.
Hanno sottoscritto l’appello:
On. Franco Bordo
On. Beatrice Brignone
On. Filippo Fossati
On. Giulio Marcon
On. Marisa Nicchi
On. Erasmo Palazzotto
On. Michele Piras
On. Arturo Scotto
On. Marietta Tidei
On. Vincenza Bruno Bossio
Che tutto non accada nel silenzio e nell’ignoranza di molti, nel silenzio dei media
L’ISTRUZIONE NON PUO’ E NEPPURE DEVE TROVARE OSTACOLI BUROCRATICI OD ALTRO IN NESSUN LUOGO