Giornalista e analista politico, quest’anno esordisce con una raccolta di poesie “di strada”, una perfezione estetica che è specchio del rifiuto dell’ingiustizia
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 21 agosto 2017, Nena News – Tamim al-Barghouti, giornalista, analista politico e giovane poeta palestinese, debutta quest’estate con una raccolta di poesie, tradotte in inglese da Ahdaf Soueif e Radwa Ashour, intitolata In Jerusalem and Other Poems (Interlink Publishing Group, 2017).
La fama del poeta ha, già da lungo tempo, oltrepassano i confini geografici, facilitando la conoscenza dei suoi testi poetici e politici a livello internazionale. La lingua inglese, affermatasi come lingua veicolare in ambito economico e scientifico, si fa strada anche nel settore culturale. Numerosi sono i testi redatti in lingua araba che, in base al diritto all’istruzione e all’informazione, andrebbero tradotti e trasmessi secondo un codice linguistico condiviso dalla maggior parte della comunità dei parlanti.
Al-Barghouti trascorre i primi anni della sua vita tra l’Egitto e l’Europa, dove suo padre lavora come diplomatico. Sin dall’adolescenza, comincia ad avvicinarsi alla realtà politica della società araba, intuendo la complessità delle sue dinamiche e delle sue forme, percependo quanto essa fosse in grado di influenzare anche i mezzi stilistici ed espressivi.
Basandosi sull’esperienza pratica e sulla formazione accademica, Tamim Al-Barghouti esplora il rapporto tra arte, discorso, immaginario collettivo e opinione pubblica. Interagisce con personalità influenti (grazie alle frequentazioni familiari), apprende ad osservare e ad analizzare aspetti rilevanti della società e del suo funzionamento, individua i cambiamenti sociopolitici, interpretandoli e traducendoli in fatti concreti che producono effetti nel sistema.
Tamim Al-Barghouti nasce al Cairo nel 1977, pubblica sei collezioni di poesie in lingua araba classica e colloquiale, tra cui Meejana (1999), Al-Manzar (2000), Maqam Iraq (2005) e Fil Quds (2008), nonché due libri sulla politica araba e la sua storia: Benign Nationalism (2007) e The Umma amd the Dawla: lo Stato Nazione e il Medio Oriente Arabo (2008). Riguardo la sua formazione, ha conseguito una laurea in Scienze Politiche ed Economia nel 1999 presso l’Università del Cairo e un Master in Politica e Relazioni internazionali all’Università Americana del Cairo nel 2001.
Sin dal 2013 scrive per alcuni quotidiani egiziani e libanesi. È l’autore principale del The Arab Development Outlook: Vision 2030, (“Prospettive per lo sviluppo arabo: Vision 2030”), pubblicato nel 2016 dalla Commissione Economica e Sociale delle Nazioni Unite per l’Asia Occidentale (ESCWA) e, attualmente sta scrivendo l’Arab Justice Report (“Report sulla giustizia araba”), che sarà pubblicato dalla stessa Organizzazione.
Al-Barghouti, acclamato analista politico, è stato membro dell’Istituto di Studi Avanzati di Berlino, nel 2007 e 2008, ed ha scritto War, Peace, Civil War: a model? (“Guerra, Pace, Guerra Civile: un modello?”). È stato definito un “poeta di strada” dopo aver riconosciuto nella poesia un linguaggio di resistenza: la sua perfezione estetica costituisce un rifiuto delle ingiustizie, una risposta ad un fallimento, la negazione di una immagine negativa che l’occupante vuole associare ad altri, dice Tamim al-Barghouti.
La poesia seguente, I have no problem, pervasa dal sottile e potente ritornello “non ho alcun problema”, sfida l’oppressione e la sofferenza umana.
“I have no problem”
I look at myself:
I have no problem.
I look all right
and, to some girls,
my grey hair might even be attractive;
my eyeglasses are well made,
my body temperature is precisely thirty seven,
my shirt is ironed and my shoes do not hurt.
I have no problem.
My hands are not cuffed,
my tongue has not been silenced yet,
I have not, so far, been sentenced
and I have not been fired from my work;
I am allowed to visit my relatives in jail,
I’m allowed to visit some of their graves in some countries.
I have no problem.
I am not shocked that my friend
has grown a horn on his head.
I like his cleverness in hiding the obvious tail
under his clothes, I like his calm paws.
He might kill me, but I shall forgive him
for he is my friend;
he can hurt me every now and then.
I have no problem.
The smile of the TV anchor
does not make me ill anymore
and I’ve got used to the Khaki stopping my colours
night and day.
That is why
I keep my identification papers on me, even at
the swimming pool.
I have no problem.
Yesterday, my dreams took the night train
and I did not know how to say goodbye to them.
I heard the train had crashed
in a barren valley
(only the driver survived).
I thanked God, and took it easy
for I have small nightmares
that I hope will develop into great dreams.
I have no problem.
I look at myself, from the day I was born till now.
In my despair I remember
that there is life after death;
there is life after death
and I have no problem.
But I ask:
Oh my God,
is there life before death?
Traduzione di Radwa Ashour.
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