Un grande evento ha celebrato la chiusura del primo progetto dell’ong italiana Cric: tre anni salutati con cibo, prodotti tradizionali e le performance dei bambini del villaggio a sud di Hebron e delle comunità limitrofe
della redazione
Roma, 17 novembre 2017, Nena News – Miele, prodotti della terra, danze, performance, ricami: così il primo ottobre la comunità di al-Burj ha festeggiato i risultati del percorso intrapreso tre anni fa. Una tensostruttura e il castello sono stati teatro delle celebrazioni, di un evento inizialmente pensato come passo formale a conclusione del primo intervento dell’ong italiana Cric e dell’associazione palestinese Lrc, ma che si è presto trasformato in una festa popolare.
Per tutta la giornata persone di ogni età, dai bambini agli anziani delle comunità di al-Burj e dei villaggi vicini, si sono incontrate, hanno discusso, mangiato insieme e assistito ai tanti eventi organizzati per l’occasione. Ai discorsi ufficiali delle istituzioni, del ministero dell’Agricoltura, di alcuni beneficiari del progetto e dei rappresentanti di Cric e Lrc è seguito il pranzo (con il girishe, una polenta di grani palestinesi e carne) cucinato all’ombra della tensostruttura e accompagnato dal pane beduino shrak, preparato al momento. E poi le performance dei bambini della comunità e delle scuole dei villaggi vicini che hanno voluto prendere parte all’evento, il cinema CinemArena dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il reading di poesie arabe, l’esposizione di prodotti tradizionali (dal miele ai vestiti ricamati) con spazi aperti ai produttori di tutta al-Burj.
«Il coinvolgimento è stato enorme – racconta Gianluca De Luigi, project manager del Cric per la Cisgiordania – C’erano bambini di 5 anni e anziani di 90 che hanno fatto rivivere un luogo, il castello, che sarà alla base e al centro del prossimo progetto».
Una festa per tutti e di tutti, a compimento di un percorso di tre anni, tanta fatica ma anche ottimi risultati. Nena News