Israele sospende l’espansione dei parchi nazionali sulle terre delle chiese cristiane a Gerusalemme est. Ricostruzione, trovate a Gaza 31 tombe di epoca romana. La quattro-giorni di Erdogan in Africa alla ricerca di nuove relazioni
della redazione
Roma, 22 febbraio 2022, Nena News
Israele sospende l’espansione dei parchi nazionali sulle terre delle chiese cristiane a Gerusalemme est
Ieri l’Israel Nature and Parks Authority (Inpa) ha annunciato lo stop all’ampliamento di parchi nazionali a Gerusalemme est su terre di proprietà delle chiese cristiane, piani definiti in passato dalle autorità ecclesiastiche come “un attacco premeditato ai cristiani in Terra santa”.
Nella battaglia che le chiese avevano ingaggiato con le autorità israeliane per impedire l’esproprio di terre sul Monte degli Olivi, a Kidrom e nella Valle di Geenna a favore del Jerusalem Walls National Park, avevano sottolineato i legali tra l’Inpa e gruppi nazionalisti impegnati nell’incremento del numero di coloni israeliani a Gerusalemme est.
La prossima settimana il comitato di pianificazione della città avrebbe dovuto dare il via libera al piano, ma ieri un portavoce dell’Inpa ha annunciato la sospensione del progetto: “Non è pronto per la discussione senza coordinamento e comunicazione con tutte le parti in causa, comprese le chiese, sul modo in cui preservare correttamente questa area speciale”. Da cui, ha aggiunto il portavoce, l’intenzione di non costruire su terre delle chiese ma di “conservarle” perché “uno dei più importanti paesaggi al mondo”.
L’annuncio non rassicura del tutto le chiese cristiane palestinesi e nemmeno le ong israeliane come Peace Now e Ir Amin che vedono nel progetto un link diretto con i tentativi israeliani di espulsione di palestinesi in altri quartieri di Gerusalemme est, da Silwan a Sheikh Jarrah, molto spesso perpetrati attraverso progetti archeologici, ecologisti e di sviluppo del settore turistico.
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Ricostruzione, trovate a Gaza 31 tombe di epoca romana
Durante i lavori di ricostruzione a Beit Lahia, a seguito dell’offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza dello scorso maggio, gli operai palestinesi hanno trovato 31 tombe di epoca romana, risalenti al primo secolo d.C. I lavori in corso sono parte di un progetto residenziale finanziato dall’Egitto, 500 milioni di dollari per la costruzione di abitazioni nella zona nord di Gaza.
Secondo Naji Sarhan, funzionario del ministero dei Lavori pubblici della Striscia, come riportato dall’Afp, è molto probabile che ci siano altre tombe ancora non scoperte. Per questo i lavori sono stati interrotti e sono intervenuti specialisti e tecnici del ministero delle Antichità e del Turismo: pare che il sito sia stato un cimitero romano.
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La quattro-giorni di Erdogan in Africa alla ricerca di nuove relazioni
Dopo il terzo summit Turchia-Africa, ospitato a Istanbul a dicembre segnando l’impegno ormai radicato di Ankara nel continente africano, il presidente turco Erdogan è arrivato a Dakar dove ha inizio la sua quattro-giorni tra Africa centrale e occidentale. Come detto in conferenza stampa questa mattina, al fianco del presidente senegalese Macky All, “continueremo a migliorare le nostre relazioni con i paesi africani. Abbiamo scambiato idee su come portare avanti le nostre relazioni”.
Al momento lo scambio bilaterale tra Turchia e Senegal si attesta sui 540 milioni di dollari, a cui si aggiungono 12 milioni di dollari per 186 diversi progetti turchi realizzati negli ultimi 15 anni nel paese africano. L’obiettivo, secondo Erdogan, è raddoppiarlo: un miliardo di dollari. E domani il presidente turco sarà presente all’inaugurazione dello Stadio olimpico di Dalar, costruito da una compagnia turca.
Dopo il Senegal, Erdogan farà visita alla Repubblica democratica del Congo e alla Guinea-Bissau. Nena News