Il vincitore palestinese dell’edizione 2013 del noto talent show progetta di istituire un centro per musicisti, scrittori e attori nella Striscia. Ma prima aspetta l’unità nazionale
della redazione
Roma, 24 ottobre 2014, Nena News – Gaza gli ha dato la celebrità e ora lui vuole dare qualcosa a Gaza. Mohammed Assaf, il giovane palestinese vincitore dell’edizione 2013 di Arab Idol, ha annunciato pubblicamente il suo progetto: creare, nella martoriata Striscia, un centro per le arti per coltivare il talento di giovani scrittori, attori e musicisti. Un progetto ambizioso, finanziato da alcuni americani di origine palestinese che gli hanno offerto il proprio sostegno, ma che dovrà attendere la stabilizzazione della situazione politica e l’inizio della ricostruzione dopo l’offensiva israeliana dello scorso luglio-agosto.
“Ho visitato Gaza due volte quest’anno – ha raccontato il cantante, originario di un campo profughi di Khan Younis all’Associated Press – ed entrambe le volte ho trovato gli abitanti molto tristi. Ma ora [riferendosi agli ultimi due mesi, ndr] vedo molta più tristezza di prima”. In particolare la sua generazione, ha spiegato, è molto frustrata: “Tutti quelli che ho incontrato mi hanno chiesto di aiutarli a lasciare il paese. Vogliono andarsene perché non hanno speranza. I problemi qui sono enormi e complicati: l’assedio, la divisione, le guerre”.
Poter coltivare il proprio talento artistico in una zona dal futuro costantemente grigio servirebbe a ridare un po’ di ottimismo alla sua generazione. Assaf ha raccontato di essersi sentito ugualmente senza speranza prima della gara dell’anno scorso a Beirut. Non riusciva a trovare un lavoro dopo l’università e sognava di ottenere un posto nel servizio civile per 300 al mese. “Grazie a Dio – ha detto – ho avuto questa rara opportunità”.
Altri giovani gazawi potrebbero un giorno raccontare la Palestina al pubblico di tutto il mondo, proprio come l’anno scorso ha fatto Assaf al talent show più famoso del mondo arabo, se il centro venisse istituito. Ma dice di voler aspettare la formazione del nuovo governo di unità nazionale prima di tentare l’avventura. Poi sarà la volta di tutte le altre sfide, enormi e complicate, che accompagnano l’esistenza quotidiana degli abitanti della Striscia: l’assedio, la divisione, le guerre. Lui è il “sogno della Palestina”, come lo chiamano i suoi fan più accaniti, ma non è detto che sia l’unico. Nena News
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