Storica decisione della Corte penale internazionale che stabilisce di avere giurisdizione sui Territori palestinesi occupati. Si apre così a un’indagine contro funzionari israeliani per l’offensiva contro Gaza del 2014 e per l’espansione coloniale e contro Hamas per lancio di razzi verso Israele

La distruzione di Beit Hanoun a Gaza, durante l’operazione israeliana Margine Protettivo del 2014 (Fonte: WikiCommons)
della redazione
Roma, 6 febbraio 2021, Nena News - Ieri la Corte penale internazionale ha stabilito di avere giurisdizione territoriale nei Territori palestinesi occupati da Israele nel 1967 e dunque di poter aprire un’inchiesta su presunti crimini di guerra commessi a Gaza, Gerusalemme est e Cisgiordania.
Una questione affatto peregrina: Israele non è un membro della Corte penale dell’Aia mentre l’Autorità Palestinese (che ne fa parte) non è uno Stato. Un ostacolo questo non insormontabile secondo la Corte: “La Palestina ha accettato di sottoporsi ai termini dello Statuto di Roma della Cri e ha il diritto di essere trattata come ogni altro Stato per le questioni relative all’implementazione dello Statuto”. si legge nel comunicato emesso ieri dalla Corte.
A premere per una decisione interna è stata la procuratrice generale Fatou Bensouda dell’Aia che in questi anni ha raccolto materiali atti a investigare Israele per crimini di guerra commessi a Gaza durante l’offensiva del 2014 Margine Protettivo e in Cisgiordania e a Gerusalemme est con l’espansione coloniale (la Convenzione di Ginevra vieta il trasferimento di una parte della propria popolazione nel territorio che si occupa). Materiali sono stati raccolti anche contro Hamas, il movimento islamico che governa la Striscia , per il lancio di razzi verso lo Stato di Israele.
Con tali premesse, e dopo 5 anni di lavoro, ha detto Bensouda, è possibile procedere all’apertura di un’inchiesta vera e propria per crimini di guerra commessi nei Territori occupati. E ha chiesto alla Corte di deliberare in merito alla propria giurisdizione. Da notare che la Corte penale internazionale non può muovere accuse contro Stati ma contro singoli individui: Bensouda intende avviare indagini contro singoli funzionari e vertici sia di Israele che di Hamas.
Non sarebbe poco. Sul fronte israeliano, potrebbero essere indagati il primo ministro Netanyahu, gli ex ministri della difesa, da Yaalon a Lieberman a Bennett, gli ex capi di Stato maggiore, da Gantz all’attuale Kochavi, e i capi dello Shin Bet, i servizi segreti interni.
Ieri i palestinesi festeggiavano. Il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese Shtayyeh ha definito la decisione della Corte “una vittoria per la giustizia e l’umanità”. E c’è chi vuole proseguire: lo scorso giugno un gruppo di palestinesi residenti in Cisgiordania hanno presentato denuncia alla Cri contro funzionari israeliani e statunitensi contro il cosiddetto Accordo del Secolo e il piano di annessione israeliano di importanti parti del territorio palestinese. Nena News