Una nuova ondata di attentati ha sconvolto Baghdad e il resto del paese ancora senza un governo a un mese circa dalle elezioni.
della redazione
Roma, 29 maggio 2014, Nena News – Quello di ieri sarà ricordato come il giorno più insaguinato degli ultimi sette mesi per l’Iraq, già teatro nell’ultimo anno di una ripresa della guerra civile, figlia dell’occupazione americana. Gli attacchi registrati ieri in tutto l’Iraq hanno provocato la morte di 74 persone. Negli ultimi mesi sono morti migliaia di civili iracheni a causa di bombe e attacchi, portati a termine da jihadisti e qaedisti sunniti, che hanno preso di mira in particolare gli sciiti. Colpite anche le forze di sicurezza.
L’attentato più devastante è avvenuto ieri a Kadhimiyah, un quartiere settentrionale di Baghdad dove un kamikaze si è fatto saltare in aria uccidendo almeno 16 persone e ferendone 52. Altri 20 morti sono stati causati da tre bombe a Amin, Sadr city e Jihad. I rimanenti in attacchi in varie località, tra le quali Mosul, una delle aree più violente del paese.
La particolarità di questi ultimi attentati è che sono stati compiuti durante le ore serali, quando gli abitanti di Baghdad e di altre città escono per passeggiare o per andare ai caffè e i ristoranti. Sino ad oggi gran parte degli attacchi sono stati compiuti al mattino e al pomeriggio.
Le ultime violenze coincidono con i tentativi dei vertici politici di stringere alleanze in vista della formazione di un nuovo governo, che il controverso primo ministro uscente Nuri al Maliki intende continuare a guidare, anche senza una chiara maggioranza. Nena News