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Le autorità israeliane da tempo annunciano provvedimenti punitivi verso i responsabili del “Price Tag” ma alle parole sono seguite raramente azioni concrete. Arresti e condanne sono occasionali.

silwan

(foto Maanews)

Gerusalemme, 10 febbraio 2014, Nena News – Proseguono gli attacchi, noti come “Price Tag”, contro le proprietà palestinesi compiuti da estremisti di destra e coloni israeliani. Nelle ultime ore almeno 19 autoveicoli sono stati danneggiati da “ignoti” a Silwan, nel settore orientale di Gerusalemme, sotto occupazione israeliana dal 1967.  I responsabili di questi ultimi atti di vandalismo a sfondo politico hanno lasciato sulle abitazioni slogan anti-arabi e di condanna verso chi offre posti di lavoro a palestinesi.

Mohammed Qarain, del Centro di Informazione di Wadi Silwan, ha riferito che gli estremisti sono giunti da colonie nella zona di Jabal al Mukaber, alla periferia meridionale di Gerusalemme.

Negli ultimi due anni si sono moltiplicati gli attacchi “Price Tag”. In un primo momento hanno preso di mira moschee, case, proprietà palestinesi in Cisgiordania. In seguito questo tipo di raid, in gran parte notturni, si sono estesi a Gerusalemme dove hanno colpito anche chiese ed istituzioni cristiane. Le autorità israeliane ad ogni nuovo episodio annunciano provvedimenti punitivi verso i responsabili del “Price Tag” ma alle parole raramente seguono azioni concrete. Arresti e condanne sono occasionali. E’ da tenere conto anche il sostegno che i coloni e gli estremisti di destra israeliani godono tra varie forze politiche rappresentate alla Knesset (Parlamento) e nel governo.

Gli attacchi anti-palestinesi perciò vanno avanti, specie contro i contadini cisgiordani. Nelle ultime ore a Yanun 120 alberi di ulivo sono stati divelti dopo un furto di un gregge, avvenuto nella vicina colonia ebraica di Itamar. Presso la colonia di Yad Benyamin (vicino Ramallah) un automezzo utilizzato per il trasporto di pendolari palestinesi è stato dato alle fiamme dopo che nella stessa zona l’esercito israeliano aveva raso al suolo l’avamposto ‘Gheulat Zion’ (illegale anche per le leggi israeliane). In nessuno di questi episodi sono stati finora rintracciati i responsabili. Nena News

 

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