Voci discordanti giungono dal Cairo, ma appare chiaro che israeliani e palestinesi non hanno trovato alcun compromesso. Continua a salire il numero delle vittime: 2.016, di cui 541 bambini.
AGGIORNAMENTI:
ore 11.10 – HAMAS: NESSUN’ALTRA TREGUA, ACCORDO O NO
Il leader di Hamas, Izzat al-Rishq, ha detto che la delegazione palestinese non estenderà la tregua dopo la mezzanotte di oggi “anche se non si troverà un accordo. Non siamo interessati a prolungare i negoziati”.
La Jihad Islamica ha aggiunto che Israele non intende accettare nessuna delle richieste palestinesi.
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dalla redazione
Gerusalemme, 19 agosto 2014, Nena News – Il cessate il fuoco di 5 giorni scaduto ieri notte a mezzanotte è stato esteso di altre 24 ore. L’accordo per un altro giorno di tregua è giunto nella serata di ieri, ha fatto sapere la delegazione palestinese al Cairo. Di nuovo, come accaduto nei giorni scorsi, sono tante le indiscrezioni – spesso contraddittorie – che giungono dall’Egitto.
Mentre la delegazione israeliana tornava ieri a Tel Aviv per incontrare il gabinetto di sicurezza, fonti egiziane riportavano della preparazione di documenti per la firma di un accordo definitivo in attesa di altre sei ore di negoziati previste per oggi. Nelle stesse ore, il presidente dell’ANP Abbas volava a Doha per incontrare il capo di Hamas, Meshaal, e l’emiro del Qatar, sponsor del movimento islamista.
Stamattina l’ex ministro dei Prigionieri dell’Autorità Palestinese, Ashraf al-Ajrami, ha detto che Israele avrebbe abbandonato la condizione di demilitarizzazione della Striscia e avrebbe accettato il dispiegamento di una forza internazionale che impedisca l’ingresso di armi a Gaza: “A breve la parte israeliana – ha detto al-Ajrami – sarà soddisfatta se Hamas avrà un numero limitato di armi e questo porterà ad un risultato definitivo nei negoziati del Cairo”. Diversa la versione israeliana, secondo la quale nessun risultato è stato ancora raggiunto: “La delegazione israeliana ha ricevuto dal gabinetto di sicurezza l’ordine di continuare a insistere sulla questione della sicurezza – ha detto una fonte interna – Quando un accordo su un simile documento sarà prodotto, il gabinetto si incontrerà”.
Altre fonti israeliane hanno sottolineato che non ci arriverà alla cessazione dell’assedio su Gaza, ma solo ad un accordo “stretto” con il quale Israele si impegnerà a rendere più facile la vita nella Striscia in cambio dello stop del lancio dei missili. Ovviamente, Tel Aviv non intende accettare la costruzione di un porto e un aeroporto, ma solo la più frequente apertura dei valichi.
Smentite di un accordo vicino giungono anche da parte palestinese: stamattina il capo della delegazione Azzam Al-Ahmad ha detto all’agenzia Wafa che nessun progresso reale è stato compiuto e che Israele insiste “testardamente” sulle proprie richieste: “Speriamo di ottenere qualcosa in qualsiasi momento al fine di giungere ad un accordo che ponga fine al ciclo di violenza”.
E nonostante le armi tacciano, continua a salire il numero dei morti a Gaza: secondo il Ministero della Salute sarebbero 2.016 le vittime gazawi, di cui 541 bambini e 250 donne. Quasi 10.200 i feriti, 64 I soldati uccisi secondo fonti israeliane. Nena News